Re: convegno sulla Fusione Fredda

From: Massimo Boninsegni <cimmy_at_shaw.ca>
Date: 12 Jun 2005 09:16:02 -0700

> > non c'e' nulla di male. Meno accettabile e' insistere con la propria
> > posizione anche alla luce dell'irriproducibilita' del fenomeno da parte
> > di altri.
>
> Nel caso di tecnologie di effetto sofisticato, nel senso che i risultati
> non si vedono, ma relativamente semplici sul piano costruttivo, e
> per cui non si ha un controllo teorico completo, tuttavia,
> la storia non mi sembra quasi mai cosi' lineare. Sono frequenti i
> casi di effetti complessi ottenuti per caso e non piu' riprodotti per
> mancanza di teorie adeguate.

Ad esempio ? Non credo di capire a cosa ci si riferisca, io faccio
ricerca di mestiere ed a me non risulta che esista nemmeno un caso
del genere. Tra l'altro non so bene che voglia dire che un esperimento
"non sia riproducibile per mancanza di teorie adeguate". Un
esperimento, un effetto fisico, esiste indipendentemente dalla teoria.
Non sempre un effetto osservabile e' spiegabile, questo e' certo, ma
che un esperimento non si possa riprodurre perche' nessuno e' in grado
di spiegarlo, e' assurdo.

> Del resto e' vero anche che
> i risultati sperimentali possono essere difficili da ottenere anche nel
> caso di teorie piu' o meno accreditate che li predicono.

Diciamo che le due cose hanno una relazione tenue. La comprensione
teorica puo' aiutare a creare le condizioni sperimentali in cui il
fenomeno sia osservabile piu' facilmente, ma in generale, per essere
presa seriamente, l'osservazione sperimentale di Tizio dev'essere
riproducibile, in modo sistematico e controllato, anche da Caio. In
mancanza di cio', il fenomeno non puo' essere considerato tale,
significa solo che (per il momento) non e' investigabile. Ripeto, cio'
puo' cambiare nel momento in cui si trovi un modo per riprodurlo in
modo univoco.

>
> Per esempio: http://www.iet.unipi.it/labradar/radar.html
> L'invenzione del radar ha un percorso alquanto accidentato. Predetto
> teoricamente, riscoperto varie volte per caso, fu realizzato su larga
> scala solo sotto la pressione dei finanziamenti militari anglo-americani.
> Storia analoga per le onde radio. Prima
> che la gente credesse a Marconi ed alla fattibilita' della trasmissione
> radio passarono diversi decenni dalle esperienze di Hertz.

Non c'entra niente, secondo me qui si sta confondendo la scoperta
scientifica con l'applicazione tecnologica. L'esistenza delle onde
radio, predetta teoricamente da Maxwell, venne sperimentalmente
dimostrata in modo inconfutabile, tant'e' vero che sia Marconi che
Hertz presero il premio Nobel. Che poi ci siano voluti decenni prima
dell'avvento della radio e' un altro paio di maniche. Stesso discorso
per il radar, e per tutti gli altri esempi forniti, e' chiaro che c'e'
sempre un lasso di tempo tra la scoperta e l'invenzione, oltre che tra
l'invenzione ed il suo utilizzo in grande scala.

La fusione fredda, a differenza delle onde eletrtomagnetiche, non e'
stata ancora dimostrata sperimentalmente in modo altrettanto
inconfutabile. Quindi il paragone non regge. La fusione fredda non
puo', allo stato attuale delle cose, essere considerata come
"tecnologia in fieri", alla stregua delle onde elettromagnetiche o
della fusione "calda" tradizionale, ovvero definitivamente provata
sperimentalmente, semplicemente in attesa dell'idea giusta per tradurla
in un'applicazione. La quasi totalita' del mondo della ricerca non
ritiene che finora sia stato osservato alcunche'.

Saluti,

Massimo Boninsegni
--
Massimo Boninsegni
Professor and Canada Research Chair
Department of Physics
University of Alberta
http://www.ualberta.ca/~massimob
Received on Sun Jun 12 2005 - 18:16:02 CEST

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