Sto scrivendo la tesi di specializzazione sull'uso di protesi discali
cervicali mobili.
Una importante e (spero) chiara premessa sull'argomento di cui sto parlando.
Spero di non offendere nessuno, descrivendo la colonna cervicale come una
"pila" in cui si alternano vertebre a dischi.
I dischi, in estrema semplicit�, fungono da ammortizzatori tra le vertebre.
Nel caso di ernie discali cervicali (consistenti in un prolasso di un disco
intervertebrale danneggiato), in passato l'intervento consisteva
nell'asportare il disco erniato e sostituirlo con un tassello in materale
biologico (es. osso) oppure sintetico (es. cage).
Negli ultimi anni, queste protesi (cos� dette "fisse") sono state
abbandonate, poich� si � visto che le sollecitazioni a carico dei dischi
superiore ed inferiore tendevano a danneggiare anche questi ultimi.
Cos� sono state inventate delle protesi "mobili": non si tratta di un
tassello spaziatore immobile, bens� di due tasselli che si articolano fra
loro in diversi modi.
Alla base dell'introduzione di queste protesi, � il principio che - con una
articolazione interposta (bench� sintetica) - le forze di tensione si
trasmettono in maniera molto inferiore agli spazi sopra- e sottostante.
Che tipo di legge fisica posso invocare per spiegare la differenza tra
protesi fisse e mobili?
Grazie, ciao.
PS: se - come � possibile - la mia spiegazione � risultata incomprensibile,
postatemi in privato e vi mando un disegnino esplicativo
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Johnnie Walker
jo.walkerATvirgilio.it
"il vigile urbano � l'anello di congiunzione tra l'uomo e la scimmia"
Received on Fri Jun 03 2005 - 16:14:25 CEST