Re: "vedere" le particelle subatomiche
Josef K, ha scritto:
> ...
> Comunque la "visione" non � proprio indiretta: in questi esperimenti
> si visualizzano le tracce lasciate dalle particelle prodotte. Un po'
> come se tu non vedessi le persone ma solo le orme che esse lasciano.
Secondo me invece e' parecchio indiretta comunque.
D'accordo che ci si abitua progressivamente a "vedere" cose sempre
piu' distanti dalla percezione diretta, ma non e' male ogni tanto
ripensarci.
Intanto perche' e' ormai passato il tempo di quando quelle "tracce" si
vedevano con gli occhi (la vecchia camera di Wilson).
Ancora quando ero studente, ci facevano guardare al microscopio le
trcce lasciate nelle emulsioni esposte ai raggi cosmici sul Cervino.
Poi si sono cominciate a usare le fotografie, e gia' "leggere" una
fotografia di camera a bolle era un bel problema. Non meno che
decifrare una radiografia, dove il radiologo vede un sacco di cose che
al profano non appaiono affatto...
Poi e' intervenuta l'elettronica, e di fatto nessuno "vede" piu'
niente: si hanno solo i segnali di migliaia di rivelatori, che vengono
messi insieme attraverso metodi di computer graphics, per far
apparire all'osservatore umano delle belle tracce colorate.
Ma poi ci sono altri tipi di misure: gli scintillatori, i Cerenkov,
che non vedono tracce.
Poi i "calorimetri", che misurano solo l'energia totale depositata da
un evento...
Insomma, quando qualcuno dira' (se accadra' mai..) "abbiamo visto il
bosone di Higgs" l'uso del verbo "vedere" sara' molto molto molto
lontano da quello che intende l'uomo della strada.
Col che, sia ben chiaro, non voglio gettare dubbi su quello che si
"vede". La fisica oggi e' tutta cosi', in qualsiasi campo, e questo
non significa affatto che i risultati non siano validi.
BTW, trovo spiacevole che pochissimi lbri divulgativi prestino
attenzione a questi aspetti.
Come si fa a dire "esiste il tale oggetto" oppure "abbiamo visto
che..."?
Quali strumenti e quali procedure si adoperano?
Questi aspetti sono totalmente nascosti dalle "meraviglie" delle
descrizioni teoriche, mentre invece andrebbero mostrati allo stesso
livello.
E' il motivo che mi ha fatto apprezzare e segnalare qui "Cacciatori di
particelle", che nel panorama della divulgazione fa piuttosto
eccezione.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Thu May 19 2005 - 21:32:47 CEST
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