Re: qualche dubbio sull'intensità luminosa

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Tue, 17 May 2005 20:47:13 +0200

freenuma ha scritto:
> la luce � definita come un campo elettromagnetico di particolare
> frequenza (molto elevata rispetto a quelli di cui normalmente si sente
> parlare, vedi esempio telefonia cellulare, microonde, onde radio,
> eccetera). Tuttavia da quel che sono riuscito a cogliere io, a parte
> questa definizione che vede la luce come un sottogruppo del gruppo
> principale "campi elettromagnetici" per il resto il studio viene
> scisso da quello dei campi elettromagnetici e viene sempre trattata a
> parte.
Questo e' vero, e ci sono due ragioni:
a) molti concetti relativi alla luce sono nati prima che si capisse
che si trattava di onde e.m.; anzi prima che si conoscesse l'esistenza
delle onde e.m.
b) che un bel po' di termini e grandezze relative alla luce la trattano
come fenomeno strettamente legato alla *visione*, quindi in termini
non puramente fisici.

> Ad esempio, l'intensit� di un campo elettromagnetico si misura in
> volt / metro, mentre l'intensit� luminosa si misura in candele.
Al tempo!
E' vero che si parla 'dintensita' in entrambi i casi, ma sono cose
totalmente diverse. Per il campo elettrico non debbo spiegare.
Per l'intensita' luminosa, quella che si misura in candele
e' l'intensita' di *una sorgente*.

> Inoltre per la luce vengono introdotti a livello illuminotecnico molti
> termini e molte grandezze, che spesso generano confusione (flusso,
> luminosit�, luminanza, illuminamento, temperatura di colore, resa
> cromatica sono le principali.
Appunto: vedi sopra.

> Per questo pongo a voi i seguenti quesiti:
> -esiste una relazione che lega i V/m con cd? In fin dei conti misurano
> lo stesso fenomeno.
No. Nessuna relazione.
In un modo non semplice si puo' istituire una relazione tra potenza di
una sorgente (in watt) e flusso luminoso (in lumen).

La ragione per cui la relazione non e' semplice, e' che il flusso
luminoso e' una grandezza _fotometrica_, non _energetica_.
Le grandezze fotometriche sono costruite in modo da descrivere la
sensazione luminos, che dipende dall'energia della radiazione, ma
anche dalla lunghezza d'onda.
Per una sorgente monocromatica (mi pare 550 nm, ma non sono sicuro) la
relazione e' circa 630 lm/W. Non garantisco i numeri, dovrei
controllare...
Ma dato che l'occhio ha sensibilita' diversa a diverse lunghezze
d'onda, se usi luce rossa il fattore di covnersione e' molto minore, e
lo stesso per luce blu.

> -� possibile analizzare il colore da un punto di vista strattamento
> matematico e geometrico (forme d'onda) lasciando perdere grafici
> colorati di vario genere? Ad esempio, come varia la forma d'onda della
> luce a seconda del colore?
Non parlerei di forma d'onda, ma di composizione spettrale.
Alle radiazioni monocromatiche nel visibile corrispondono colori
_puri_.
L'effetto sull'occhio di radiazioni non monocromatiche e' ben piu'
complicato, e la corrispondenza non e' uno a uno: radiazioni
di composizione spettrale anche molto diversa possono produrre la
stessa sensazione di colore.

Comunque di questo argomento si e' parlato in questp NG non molto
tempo, fa: forse un paio di mesi.
Una ricerca in Google dovrebbe darti indicazioni.
                           

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Tue May 17 2005 - 20:47:13 CEST

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