Re: speculazioni da dilettante
Il Wed, 04 May 2005 17:01:54 +0000, olo ha scritto:
> ciao a tutti,
Ciao, ti rispondo da ignorante studente di fisica, che forse dovrebbe
occuparsi di studiare piuttosto che bighellonare qui :-)
> In questo senso speculare se l'universo sia finito o infinito non ha senso
> perch� la distanza tra i suoi punti estremi (il suo spazio) �
> l'universo stesso (e lo era anche durante il big-bang)
Ecco, secondo me (o meglio, secondo quel che mi hanno insegnato) quello
che dovresti chiederti, nel momento in cui produci una speculazione di
questo genere, e' che cosa intendi per distanza, specie se ne parli fuori
dal contesto dell'esperienza immediata nel quale ci siamo formati l'idea
intuitiva di distanza che utilizziamo nella vita di tutti i giorni. Il
concetto stesso di big bang deriva, oltre che da una serie di ipotesi
aggiuntive, da un teoria (appunto la RG) che prevede che le distanze che
si misurano tra gli oggetti dipendano dal modo in cui sono misurate!
> Per questo concetto ho trovato una formula che non sono in grado di
> dimostrare (e:t=m:s) ed una definizione (in vero altisonante) (teoria
> generale della fisica del conoscibile.
Ecco, ora provo a giocare anch'io un poco con la fantasia. Noto che non
hai contestualizzato la formula e/t = m/s, cioe' che non specifichi quali
energie, quali tempi, quali masse e quali spazi vadano confrontati.
Supponiamo che tu proponga una formula che vale per fenomeni di qualche
tipo, caratterizzati da una energia caratteristica E, da tempi scala
caratteristici t, cui prenda parte una massa m e le cui dimensioni
caratteristiche siano s.
E' gia' stato notato che scritta cosi', a meno di convenzioni particolari
sulle unita' in cui esprimi le grandezze, la formula e' inconsistente dal
punto di vista dimensionale. E' un po' come se dicessi che un litro di
vino pesa quattro metri ;-). Poco male: introduciamo una costante a che
aggiusti le dimensioni! Si avrebbe allora: e/t = a * m/s.
La tua teoria, che cosi' ha superato il suo problema di coerenza
dimensionale, e' predittiva. Puoi fare degli esperimenti per vedere
quale/i classe/i di fenomeni rispetta questa relazione di proporzionalita'
(conserva costante il valore di a al variare del fenomeno) e persino
stimare il valore della costante a per quella classe di fenomeni. L'unico
problema e' che, in genere, si chiede ad un apparato concettuale qualcosa
di piu' della mera predittivita' per proclamarlo "teoria". Quella che
abbiamo enunciato qui sopra e' una ipotesi di legge empirica; penso anche
che per come l'ho intesa io il suo significato cosmologico sia andato
completamente perduto.
Ti saluto con una domanda: sai come misurare l'energia?
Received on Thu May 12 2005 - 19:54:29 CEST
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