Re: La matematica serve?

From: cremisi <gabbo.pen_at_iol.it>
Date: Fri, 06 May 2005 12:10:36 GMT

On Thu, 5 May 2005 18:57:11 +0200, "Sb" <sabardit_at_tiscali.it> wrote:

>Scrive Elio Fabri:
>
>" Pero' che si possa cogliere l'essenza fisica del fenomeno senza immergersi
>in un'adeguata trattazione matematica, e' pure vero (almeno secondo me):
>considerazioni qualitative a parole possono assai facilmente trarre in
>inganno."
>
>Mah... io ho sempre penato esattamente il contrario (almeno nella fisica
>classica, nella MQ forse � diverso). Ricordo un libro di fisica che voleva
>spiegare una certa legge con una serie di trasformazioni matematiche
>rigorosissime e che non dicano assolutamente niente sul senso fisico del
>fenomeno. Poi ho visto lo stessso argomento trattato con spiegazioni a
>parole ed esempi su un testo del biennio delle scuole superiori e alla fine
>rendeva molto meglio l'idea di quello che succedeva.
>
>Io credo che prima vada spiegato "a parole" il fenomeno. Solo quando si �
>capito questo livello "intuitivo" si pu� passare alle quantificazioni
>matematiche, non prima.

Io da studente credo invece il contrario (e le due cose insieme in un
certo senso). Visti i brutti scherzi dell'intuito � meglio appoggiarsi
al linguaggio matematico. Anche durante i passaggi stessi di una
dimostrazione spesso le equazioni hanno un significato fisico o
concettuale molto esplicativo, � importante che i professore ti aiuti
a coglierlo. Certo, non � sempre vero, alcune cose appaiono come puri
artfici matematici.
Una volta capito dove si vuole andare a parare, e forti di un
risultato parziale, si pu� chiamare in causa l'intuito e "somatizzare"
il risultato.
Lo penso anche perch� spesso l'utimo passaggio spesso ci costringe a
sostituire idee sbagliate o non funzionali.

Pensa a fenomeni come i modi di propagazione o l'accoppiamento per
l'elettromagnetismo. L'intuito ci aiuta poco l�.
Received on Fri May 06 2005 - 14:10:36 CEST

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