Re: Motori elettrici in c.c.
"Sb" <sabardit_at_tiscali.it> wrote in message news:42623109_at_x-privat.org...
>I motori eletrici in corrente continua funzionano in base a questo
> principio.
>
> Abbiamo un magnete permanente e una spira percorsa da opportuna corrente.
> La
> spira viene attratta dal magnete e cos� gira. Girando si crea nella spira
> una forza controelettromotrice che costituisce l'assorbimento di energia
> elettrica del motore.
> Dopo un giro la spira si trova in posizione da non essere pi� attratta. A
> questo punto degli opportuni contatti invertono la corrente nella spira
> che
> continua la sua rotazione.
> Il problema � questo: quando si inverte la corrente c'� un transitorio di
> una corrente che va a 0 quindi genera una una f.e.m. con relativa
> "extracorrente di apertura" che nel migliore dei casi si perde nelle
> spazzole. Ciononstante il motore elettrico ha un rendimento del 90%.
> Questo
> lavoro elettrico dovuto all'inversione di corrente nella spira costituisce
> il 10% che si perde insieme ad attriti riscaldamento etc?
No. I motori elettrici in corrente continua, quelli che hanno bisogno di
collettore a lamelle e delle spazzole, sono forniti di un avvolgimento sul
rotore molto segmentato, ogni segmento parte e arriva a una coppia di
lamelle, ogni lamella connette il principio di un segmento e la fine del
successivo. Tutto questo proprio per avvicinarsi il piu' possibile a un
avvolgimento "continuo" con "infinite lamelle". In pratica qualche decina,
nei grossi motori, fra due poli contigui.
Il singolo segmento, assai piccolo, ha di conseguenza una piccola induttanza
e, quando commuta, da poco fastidio. Ma c'e' di piu': proprio per rendere la
commutazione il meno dispersiva possibile (tra l'altro la durata del
collettore e delle spazzole dipende fortemente dallo scintillamento), ma
ancora di piu' per compensare la "reazione di indotto", che si ha quando nel
rotore circola la corrente di carico, e che produrrebbe scintillamenti ben
maggiori a seconda del carico, vengono aggiunti i poli ausiliari che creano
un campo che contrasta esattamente o anche un po' di piu' la reazione di
indotto. Questi poli ausiliari sono in quadratura con quelli principali (nei
quali circola la corrente di eccitazione) e nei loro avvolgimenti circola
proprio la corrente di carico (in altre parole sono in serie con le
spazzole).
Se il tutto e ben costruito, gli scintillamenti sulle spazzole sono
praticamente nulli a tutti i carichi e le perdite si riducono praticamente
alle classiche:
perdite nel ferro per isteresi e per correnti di Foucault.
perdite nel rame per effetto Joule aumentato dalle "perdite addizionali"
dovute alla non uniforme distribuzione della corrente nella sezione di un
conduttore del rotore
perdite di ventilazione e meccaniche in generale, incluso ovviamente
l'attrito delle spazzole.
Saluti
Mino Saccone
Received on Tue Apr 19 2005 - 17:45:17 CEST
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