> Ehi,un momento, come si fa a parlare di un "nulla a tre dimensioni e
> senza confini"? Detto cos� si direbbe sempre spazio (perch� proprio le
> dimensioni sono caratteristiche dello spazio...o almeno credo)ma vuoto
> in "tutte le direzioni". Non � pi� corretto dire che questo "nulla"
> semplicemente non c'�, o meglio, NON E', mentre l'universo E'?
Mi ricorda tanto Parmenide questa tua ultima frase.
Nel ragionamento del nostro amico c'� una cosa che non mi torna: lui
considera SPAZIO la distanza tra le molecole, e quindi aumentando tale
distanza lo spazio si dilata. Non � cos�, secondo me. Lo spazio � il
vuoto, il contenitore di tale molecole. Se la distanza tra di esse
aumenta, aumenta la DISTANZA tra di esse e basta. Lo spazio...qualunque
cosa esso sia, non si dilata, perch� NON E'.
Come possiamo definire lo spazio FISICAMENTE?
Il verbo 'dilatare' ed il suo riflessivo 'dilatarsi', cos� come ogni altro
verbo del tipo 'aumentare' 'diminuire', dovrebbero essere utilizzati per
cose che ESISTONO fisicamente. Che hanno propriet� fisiche quali altezza,
peso, larghezza, colore e via dicendo.
Ma qui stiamo parlando dello SPAZIO. Ed io per spazio intendo: 'allunga il
braccio di fronte a te. C'� abbastanza spazio per farlo'
Ogni definizione di spazio che includa esistenti fisici (uso il termine
'esistenti' per un vezzo filosofico, intendendo tutto ci� che esiste e che
� misurabile quantitativamente e 'fisici' per definire che devono avere
propriet� quali 'massa' 'peso' 'colore' [ma � una definizione assai
imprecisa]), per me � errata.
Aiutatemi a capire questo concetto.
Ogni volta che si parla di curvatura dello spazio sinceramente rimango
deluso.
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Non lo capiscono, i grandi, che il mondo dei giovani � un mondo fragile.
E' come un paese in guerra permanente, in cui tutti vogliono avere
ragione. E nel quale veniamo spesso lasciati da soli.
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Received on Wed Apr 20 2005 - 14:50:37 CEST