Re: nuovo etere

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Thu, 28 Mar 2013 09:22:56 -0700 (PDT)

On 27 Mar, 23:56, Persio <persio.fla..._at_gmail.com> wrote:
> Il 22/03/2013 16:46, Luciano Buggio ha scritto:
>
> > On 22 Mar, 11:43, giovanni ruffino <ruffinogiovann..._at_gmail.com>
> > wrote:
> [...]
> > E se questo spazio fosse attraversato da particelle, emesse dalla
> > sorgente in quanti� tale da configurare macroscopicamente una
> > continuit�,
>
> Solo una osservazione.
> Particella e continuit� sono due concetti tra loro contraddittori.
> Particella presuppone l'esistenza di un confine; continuit� non ammette
> confini.

Intendevo "configurare "macroscopicamente* una continuit�" nel senso
in cui *macroscopicamente* ci appare continuo un gas di particelle,
osservato ad una certa scala, per esempio l'aria dell'atmosfera.
Era solo per dire che quelle particelle di cui parlo sono in quantit�
inimmaginabile, con una densit� altissima: ecco, la regione di spazio
occupata da quelle particelle � "il campo".
Alla domanda "Che cosa c'� nello spazio occupato da un campo elettrico
(o magnetico)", rispondo: "Ci sono queste particelle".
A quella domanda oggi la Scienza Ufficiale non risponde, ma gli
eteristi si, dicono che ci sono le particelle d'etere, ma queste
particelle non vengono emesse dalla sorgente del campo.
E, ripeto, al campo elettrico e magnetico come spazio pieno di
particelle emesse dalla sorgente di campo nessuno ha mai pensato (al
massimo di parla di due tizi su due barchette che si lanciano una
palla): lo si dice solo per la radiazione elettromgnetica (soprattutto
da quando si sono scoperti i quanti di luce).
Non lo si dice per i campi elettrico e magnetico **statici***, che,
guarda caso hanno per� la stessa natura di quelli che ritroviamo
incrociati ed oscillanti nella radiazione elettromagnetica, che si
dice invece *emessa": del campo statico non si dice che � "emesso"
dalla sorgente, l'elettrone per esempio.

E se l'elettrone emettesse particelle, *sempre*, e non solo quando
oscilla?
E se la sua oscillazione non facesse altro che ordinarle,
"polarizzarle" in qualche modo, e massimamente sul piano ortogonale
alla direzione dell'oscillazione?

E' mai possobile che di questa ipotesi nosi trovi traccia, nella lunga
e sofferta storia della ricerca?

Mi piacerebbe che tu mi facessi altre domande.

Ciao e grazie.

Luciano Buggio
nttp://www.lucianobuggio.altervista.org
Received on Thu Mar 28 2013 - 17:22:56 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:20 CET