Re: libro su struttura materia

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Fri, 15 Apr 2005 21:57:42 +0200

Marco ha scritto:
> Salve sig. Fabri,
> Vorrei porle la seguente domanda:
> Lei cosa conosce della Teoria delle Stringhe?
Debbo dire che non capisco il senso di questa domanda, ne' il seguito
me lo rende piu' chiaro.
Il tono non e' dei piu' simpatici, ed e' anche contro la netiquette
rivolgersi direttamente a una persona con domande appunto personali.
Per cui avrei tutte le ragioni per rifiutarmi di rispondere, ma invece
non lo faccio.

Non lo faccio perche' sono ben consapevole, dal momento che partecipo
a un NG e per di piu' firmandomi con vero nome e cognome, di espormi
appunto a questi "rischi".
Ho fatto questa scelta, e ora la sostengo, anche negli aspetti meno
gradevoli.

> Non sono assolutamente daccordo quando Lei dice che chi non ha una
> perfetta preparazione scientifica non pu� capire.Deve spiegarsi
> meglio.Non pu� capire cosa? La matematica che sta alla base non pu�
> essere compresa (e qui le do piena ragione), ma il concetto
> essenziale?
Cominciamo col dire che io non ho mai usato la parola "perfetta".
Una preparazione perfetta non ce l'ha *nessuno*, e nessuno che faccia
scienza si esprime cosi': la "perfezione" e' al di fuori del nostro
orizzonte mentale.
Si potra' parlare di preparazione "adeguata", "sufficiente",
"approfondita": sono tutti termini relativi.
Non sto facendo delle distinzioni pedanti: gia' nel linguaggio che
usiamo si vede una differenza, che deriva in buona parte proprio
dalla maggiore o minore familiarita' col modo di ragionare
scientifico.

Ora bisognerebbe aprire un discorso interminabile (ci si possono
scrivere tranquillamente dei libri) sul ruolo della matematica in
fisica. Non tutti i fisici hanno le stesse idee in proposito, ma se
anche dovessi esporre soltanto le mie, non finirei tanto presto...

Comunque, a rischio di essere anche frainteso: gran parte della fisica
(non solo quella dell'ultimo secolo) *non puo' essere capita* senza
adeguate conoscenze matematiche.
Questo lo dice gia' Galileo, per non parlare di Newton, che inventa
addirittura un nuovo capitolo della matematica per sviluppare la sua
meccanica.
Il problema puo' essere su che cosa significa "adeguate". In teoria,
un giovane di oggi, uscito da un liceo, dovrebbe avere gia' un buon
bagaglio, con cui potrebbe fare molto nel senso di capire la fisica.

Ma attento: ho detto "in teoria". Nella realta', sono pochissimi i
ragazzi che raggiungono questo ideale. La comprensione media della
matematica e' semplicemente pietosa; quello che resta quando si e'
dimenticato tutto (come diceva Croce) e' praticamente zero.

In queste condizioni e' possibile capire il "concetto essenziale"? Qui
debbo fare una polemica durissima: non contro te, ma contro la
tradizione della nostra scuola, che vive in molti insegnanti di
materie cosiddette "umanistiche".
Quelli che costoro chiamano "concetti essenziali" quando si tratta di
scienza sono soltanto vuote chiacchiere. Siamo tornati a prima di
Galileo, che appunto si scagliava per questa ragione contro gli
aristotelici del suo tempo.
E questi signori educano dei ragazzi a pensarla come loro: tutto cio'
di cui si occupano fisici e matematici sono "tecnicismi"; i "veri
concetti" stanno altrove. (Non a caso, per Croce quelli della scienza
erano "pseudoconcetti".)

Ma non e' finita qui: per "capire" non e' solo questione di
matematica, ma anche, in larga misura, di concetti fisici di base.
Come ha scritto qualcuno, forse in questo stesso thread, molti di
coloro che vogliono "capire" le superstringhe non conoscono neppure la
seconda legge di Newton.
E posso aggiungere che non hanno la piu' pallida idea di come e' fatto
un atomo, delle proprieta' della luce, ecc. ecc.
Ma pensano che tutto questo sia inutile, per capire i "concetti
essenziali".
Beh, signori miei, non e' cosi'!
La fisica (come ogni scienza) e' una costruzione: ogni piano si basa e
si regge su quello sotto.
Non ci sono scorciatoie.

E veniamo alla domanda iniziale, che ritorna alla fine:
> Lei prima di leggere il libro di Greene conosceva la matematica che
> sta alla base della teoria delle stringhe?oppure non ne sapeva niente
> ed ha colmato (involontariamente dato che il libro Le � stato
> regalato) ci� che in realt� anche in un'istruzione universitaria non
> viene dato?
Questa e' proprio buona!
Se non fosse che rivela la completa inconsapevolezza di che cosa
significa lo studio di una scienza e il mdodo di lavorare di chi la
pratica, ci sarebbe proprio da ridere.
Invece purtroppo e' un'affermazione fatta in tutta serieta'...

Per cominciare, dico chiaro che io di stringhe so poco o niente.
Cosi' era prima di leggere Greene, e cosi' e' dopo averlo letto.
Non mi ha insegnato *assolutamente niente*.
Non ci ho capito niente, tranne quello che gia' sapevo, e non sulle
stringhe.
L'idea poi che da quel libro di possano cavare addirittura le basi
matematiche ... via, siamo seri: dove sarebbero? Nel fatto che nomina
dei misteriosi "spazi di Calai-Yau"?
Quel pochissimo che so, l'ho preso da altre fonti: da lavori di
rassegna (lo so, dovrei spiegare che cosa e' un "lavoro di rassegna",
ma non posso scrivere un trattato...) scritti da persone competenti e
rivolti a fisici con una buona conoscenza nel campo della fisica
teorica, ma non sull'argomento specifico.

Non posso passare sotto silenzio il cenno all'istruzione
universitaria...
Caro Marco, il sottoscritto, come qualsiasi fisico o scienziato in
generale, non ha *nai* smesso di studiare.
Quello che ho appreso durante il corso di laurea e' una piccola parte
(anche se basilare per la formazione) di quello che oggi so.
Anche solo il mestiere d'insegnare (lasciando da parte la ricerca) non
si puo' fare senza aggiornarsi continuamente.
Eppure ci sono molte parti della fisica che conosco poco o male:
perche' non mi attraggono, perche' non ho avuto stimoli a occuparmene,
per una quantita' di ragioni.
Percio' non ho motivo alcuno di nascondere che le mie conoscenze in
fatto di stringhe sono scarse; del resto penso che se lo ritenessi
importante e utile potrei colmare la lacuna con uno studio intenso,
diciamo di un anno. Non al punto di poterci fare ricerca, cosa per cui
ormai sono troppo vecchio; ma almeno per poter capire qualcosa delle
ricerche di altri.

Ma anche cosi', non posso fare a meno di dire che la mia conoscenza in
materia di stringhe e' incommensurabilmente superiore a quella di chi,
con una "cultura liceale", si sia letto il libro di Greene...
               

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Fri Apr 15 2005 - 21:57:42 CEST

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