[it.scienza.fisica 12 Apr 2005] Silvio Abruzzo ha scritto:
> ciao allora mi sto riferendo del primo volume, parte 1 a pagina 10-5
> l'ultimo capoverso
Ti ringrazio per il riferimento. Ho letto con interesse il brano e lo
sottoscrivo entusiasticamente, in particolare per quanto riguarda la
conversione di leggi fisiche in definizioni.
Ma chi e' questo Feynman che mi copia tutte le idee? ;->
Dopo questa boutade sono costretto ad aggiungere qualche considerazione
epistemologica personale, che la maggioranza dei fisici giudichera'
filosofia becera.
Tutta la conoscenza scientifica e' linguistica e teorica.
La fisica non e' altro che un complesso di teorie, dal suo livello piu'
alto (la mitica m-theory) al suo livello piu' basso (esemplificato
dalla proposizione 'la massa A e' uguale alla massa B').
La proposizione citata sara' giudicata da molti un nudo e crudo 'fatto
sperimentale', ma sul problema degli enunciati protocollari si sono gia'
rotti le corna i neopositivisti-logici del circolo di Vienna.
In che senso una proposizione linguistico-simbolica rappresenta un
fatto sperimentale? E' forse solo un simbolo utile per ricordare un
particolare fatto osservato? Se cosi' fosse anche un nodo nel fazzoletto
potrebbe andare bene, ma tale espediente non e' una teoria, mentre la
proposizione citata IMHO lo e'.
Secondo un'idea di K.Popper la scientificita' di una teoria e' legata
alla sua falsificabilita' potenziale da parte di altre teorie.
La mitica m-theory dovra' vedersela con le teorie di stringa, con la
supergravita' in 11 dimensioni ecc.; via via si scende verso teorie di
livello sempre piu' basso (meccanica newtoniana, proposizioni sul pendolo
di Galileo ecc.) fino a pervenire IMHO a teorie uniproposizionali cosi'
semplici da sembrarci psicologicamente puri 'dati di fatto'.
Le proposizioni di confronto esemplificano bene questa epistemologia e
sono strettamente connesse alla definizione operativa delle grandezze
fisiche. Una proposizione e' un'espressione linguistico-simbolica,
nelle nostre intenzioni rappresenta le osservazioni, ma e' pur sempre
solo inchiostro su un pezzo di carta.
L'aspetto che qui interessa e' che tali proposizioni contengono un
connettivo logico-matematico (ad es. > = ) appartenente al formalismo
linguistico, ossia alla nostra interpretazione dei fatti, in definitiva
alla nostra razionalita' (Kant e' malconcio, ma non e' morto).
La proposizione 'la massa A e' uguale alla massa B' e' IMHO una teoria
scientifica nel senso che il predicato = inserito in essa, per la sua
proprieta' transitiva, consente il confronto con altre proposizioni
di analogo livello. Se sulla base delle osservazioni sperimentali ritengo
di potere affermare 'A=B' e 'B=C', mi aspetto anche che ulteriori
osservazioni mi confermino che 'A=C'. Qualora non fosse cosi' ne
concludo che almeno una delle mie teorie e' errata (cioe' che nelle
osservazioni sperimentali ho scambiato lucciole per lanterne) oppure
che vi e' un vizio logico nell'uso dei connettivi linguistici, ossia
che mi sono avvalso di un criterio empirico di uguaglianza incompatibile
con la fenomenologia fisica.
--
Elio Proietti
Valgioie (TO)
Received on Wed Apr 13 2005 - 15:45:45 CEST