naveva wrote:
> se non ho capito male la forza di Corilis nasce dal fatto che "l'aria"
> rimane indietro rispetto alla terra durante il moto di rotazione, ma
> poich� la velocit� periferica cambia a seconda della distanza
> dall'equatore, tale ritardo non � uniforme e di conseguenza da luogo a
> dei "vortici" che hanno senso di rotazione opposto nei due emisferi.
> Dato che ci ho gi� provato (senza riuscirci) qualcuno mi potrebbe
> spiegare in dettaglio la dinamica di formazione di tali vortici?
Chiariamo subito un leggenda: l'atmosfera NEL SUO INSIEME ruota insieme
(appunto!) alla terra. Non se ne parla proprio che l'aria rimanga
indietro o altre cose del genere. Pensa solo, qualora avessi dubbi, che
anche se di piccola entita', l'aria e' soggetta a forze d'attrito che
tendono a rendere uniformi i campi della velocita' e a quanto tempo
avrebbe avuto a disposizione per raggiungere uno stato stazionario
(sempre nel suo insieme). A questo s'aggiunge che l'atmosfera, secondo
le teorie correnti, ha avuto origine dall'interno della terra e, in
piu', che non esiste qualcosa di esterno che tenderebbe a frenarla piu'
di quanto frenerebbe la terra. Ti basta?
Se non vogliamo usare le formule che spiegherebbero tutto in poche
righe, il migliore modo per capire una parte della forza di Coriolis e'
la conservazione del momento angolare, quella stessa legge di
conservazione che fa aumentare la velocita' di rotazione dei pattinatori
che avvicinano le braccia al corpo.
Prima di tutto deve essere chiaro che la terra e' un corpo rigido e
quindi la volocita' angolare di qualsiasi cosa solidale ad essa e' la
stessa (360 gradi o 2 pigreco al giorno)
Un qualsiasi oggetto fermo rispetto alla terra possiede un momento
angolare che e' dato dal prodotto della sua massa, per la velocita'
angolare per la distanza dall'asse terrestre; quando si muove nella
direzione nord/sud lungo la superficie terrestre, la sua distanza
dall'asse terrestre cambia e, affinche' il momento angolare si conservi,
necessariamente la sua velocita' angolare deve cambiare; risultato: e'
soggetto ad una accelerazione nella direzione est/ovest come le braccia
del pattinatore (che in quel caso trascinano anche tutto il
pattinatore). Con un po' di ragionamento si capisce da che parte
accelera a seconda dell'emisfero e a seconda che vada verso i poli o
verso l'equatore. La cosa interessante e' che l'accelerazione, entro un
emisfero, avviene sempre dalla stessa parte: verso destra o verso
sinistra rispetto al moto.
L'altra cosa interessante e' che questa accelerazione di Coriolis viene
fuori ugualmente ed ha la stessa forma anche per movimenti nella
direzione est/ovest ma, in quel caso, la conservazione del momento
angolare non c'entra: in questo caso si tratta della proiezione sul
piano orizzontale locale dell'accelerazione centrifuga/centripeta
aggiuntiva rispetto alla terra. Basta capire che se un oggetto si muove
lungo la direzione est/ovest, la sua velocita' angolare e' diversa da
quella della terra e quindi anche la sua accelerazione
centrifuga/centripeta rispetto alle altre cose solidali alla terra.
Anche in questo caso un po' di ragionamento fa vedere verso quale parte
"tira".
Comunque come ho gia' detto in precedenza in questo NG, mentre
l'accelerazione di Coriolis e' fondamentale nei moti a media grande
scala(centinaia di km in su), non e' importante, anzi assolutamente
trascurabile, nei moti a piccola scala come nelle trombe d'aria. Per
non parlare poi dei lavandini...
Daniele Fua'
Uni. Milano-Bicocca
Received on Thu Apr 14 2005 - 16:34:59 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Mon Feb 10 2025 - 04:23:40 CET