Re: problema eq. d'alambert

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_univ.trieste.it>
Date: Sun, 20 Mar 2005 21:58:15 GMT

godzy wrote:
> Nell'equazione di D'alambert ho 3 termini:
> 1 � termine di diffusione (il laplaciano)
> 2� il termine sorgente
> 3� il termine con 1 su velocit� di propagazione al quadrato per la
> derivata parziale al quadrato

immagino volessi scrivere "per la derivata seconda rispetto al tempo..."

....
> ora quest'ultimo termine si pu� vedere come decelerazione o variazione
> della velocit� del fenomeno propagatorio? ...

E perche' proprio de-celerazione e non accelerazione (della
perturbazione) ? :-)

Immagino che se ci fosse una buona motivazione si potrebbero descrivere
i tre termini di un' equazione di d'A. inomogenea in questo modo. Pero'
  non riesco a vederne il motivo e anzi mi sembra una cosa un po'
insensata: non vedo perche' isolare il Laplaciano dal resto dell'
equazione considerandolo un termine diffusivo. Va bene che c'e' un
Laplaciano nell' equazione di diffusione. Pero' il carattere dell'
eq. di diffusione e' completamente diverso da quello dell' eq di d' A..
La prima e' un' equazione di tipo parabolico, la seconda iperbolico. E
non e' solo questione di nomi ma del ruolo diverso giocato dalle
derivate parziali per determinare le soluzioni. In che contesto/campo si
usa questo linguaggio ?

A parte quanto sopra, direi che l' aver scritto eq. a derivate parziali
per la perturbazione al punto r e al tempo t dovrebbe esser sufficiente
per assicurare che si tratta di una descrizione euleriana.

Giorgio
Received on Sun Mar 20 2005 - 22:58:15 CET

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