Re: def. di massa

From: AAnDrEE <andre_m_at_infinito.it>
Date: Wed, 16 Mar 2005 11:27:22 +0100

[per il moderatore: cassare il post se arriva doppio, questo e' il quarto
tentativo di invio nel corso dei giorni.grazie.]


"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> ha scritto nel messaggio
news:d0nnu0$msc$1_at_newsreader1.mclink.it...

> > beh questo mi pare esagerato. Vedo peggio il confondere la proprieta'
> > di un corpo di essere pesante con quella di essere massivo.
> Lo dici e lo ripeti. Io non sono d'accordo.
> Questo come altri concetti della fisica sono da conquistare per gradi.
> A quell' eta' e' di gran lunga piu' importante prendere conoscenza coi
> fatti, incominciare a rifletterci sopra, quando e' possibile trovare
> delle relazioni che fanno capire qualcosa di piu'.

guarda mi sta bene tutto questo, ma ho dei dubbi sul fatto che sia opportuno
insegnare
definizioni errate. Tutto qui.
Poi puo' darsi che io sbagli, tu hai molta esperienza in campo didattico e a
tutti
i livelli, se la pensi in un certo modo ci saranno dei motivi.

Pero' credo che anche le mie argomentazioni abbiano una loro validita'.

''docente medio'' ha citato l'esempio della forza centrifuga che a te e'
caro.
Beh anche a me alle medie dissero una cosa del tipo: ''la terra sta nel
mezzo dello spazio
senza cadere perche' la forza centrifuga e quella centripeta si
equilibrano''. No comment.
Poi come vedi queste nozioni errate si radicano talmente che anche studenti
dell'univesita'
fanno errori su queste tematiche.

Non dico di esserne certo, ma se la si smettesse di blaterare cose sbagliate
sulla forza centrifuga
troppo precocemente forse non ci sarebbero tante idee errate in giro.


> > Ottimi in tal senso gli 'esperimenti immaginari sulla Luna' suggeriti
> > da Elio.
> Si', ma li ho dati solo come spunti, occasioni per ragionare su un
> problema.
> E' ovvio che non possono essere usati per costruire conoscenza, dato
> che si tratta di fatti che nessuno dei ragazzi ha sperimentato.

Manco io e te , se e' per quello ;-)
Pero' la capacita' di ragionarci sopra l'abbiamo. Una sorta di esperimento
mentale sulla
Luna.
D'accordo noi non abbiamo piu' 13 anni, ma forse a quell'eta' si puo'
iniziare ad accennare qualcosa. Non prima della terza media, credo.



> > Tu poi,Elio, se ben ricordo, non consideri la q.di materia (o di
> > sostanza) come grandezza fondamentale.
> Mai detto niente del genere: al contrario.

Ti chiedo scusa, ricordavo male un discorso da te fatto qui
http://snipurl.com/dcee
sul fatto se sia fondamentale o meno *l'unita' di misura* della q.d.mat.
Ho citato male.

> Certo io disapprovo certe "esigenze di rigore" quando le vedo mal
> riposte. Insisto che nella scuola media le priorita' sono altre.

mi e' sembrato che tutto sommato il rigore richiesto da ''docente medio''
ai suoi alunni sia tutto sommato non eccessivo. In fondo non gli chiede mica
dimostrazioni di teoremi.
Ha solo messo in evidenza quelli che a suo avviso sono errori riportati dai
libri
di testo ed evidenziato che lui non se la sente di ripetere a menadito cose
che sa essere
errate. Questo atteggiamento lo condivido ma...

> E
> siccome la mia esperienza mi dice che queste priorita' non sono quasi
> mai soddisfatte, e' su quelle che batto.

... non escludo che tu abbia ragione su questo fatto delle priorita'.


> > Di una cosa sono pero' certo: insegnare cose *sbagliate* perche' vien
> > piu' facile va molto male. Semplificare all'osso e dire castronerie va
> > peggio.
> Fin qui dici cose scontate, nel senso che nessuno pensa diversamente.


beh menomale!
Evidentemente non concordiamo su cosa e' sbagliato e su cosa no.
Io ho citato esempi di cose imho sbagliate, poi puo' pure essere
che a quell'eta' sia impossibile spiegare (decentemente) cosa e'
la massa e cosa il peso.
Non so. Di certo io non ho capito quella differenza a 13 anni.


> > [...] Dovranno reimparare da zero quel che credevano di sapere.
> Qui invece sono in disaccordo.
> Dissento da una visione gerarchica dell'insegnamento, per cui si "fa"
> una cosa, quella e' "fatta", e si va avanti.

per carita' mai detto nulla del genere.
Le cose si possono dimenticare, servono i ripassi.
Le cose si possono approfondire secondo prospettive diverse. Sempre.
Ma non capisco di cosa stiamo discutendo. E' come dire che certe spiegazioni
di taluni divulgatori
televisivi possono andare bene se propinate per un ragazzino di 12 anni.
Se le **chicche o **chicate sono sbagliate lo sono per tutti o no?


> Non e' cosi' che funziona, specialmente a quell'eta', ma in larga
> misura anche nella scuola superiore. Funziona (e neanche del tutto) a
> mala pena all'universita'.
> La conoscenza si acquisisce per approssimazioni successive, tornando
> su cose gia' "fatte", ma con una maturita' e una visione d'insieme
> piu' ampie, per andare piu' a fondo.

tutto condivisibile.

> Giorgio Pastore ha scritto:
> > ...
> > In quest'ottica, anche definizioni imprecise e criticabili trovano
> > posto. Anche la massa come "quantita' di materia". Anzi, secondo me
> > sono fondamentali nel momento in cui se ne mostrino anche i limiti.
> > Estremizzando, trovo piu' istruttivo un libro che contenga definizioni
> > approssimative ma che ne faccia vedere l' origine (e magari ne mostri
> > i lati deboli) piuttosto un testo infarcito di definizioni
> > filologicamente corrette ma messe giu' apoditticamente.

Colgo l'occasione per replicare anche a Giorgio.

L'unico modo che vedo di parlare di massa come q.d.mat. e' quello
di far notare ai ragazzi che Newton definiva la massa proprio come q.d.mat.
e che comunque queste grandezze hanno qualcosa a che fare l'una con l'altra.
Oggi pero' facciamo distinzione fra di esse tanto che persino il sistema
Internazionale delle
u.d.m. definisce due differenti u.d.m. per queste grandezze.
Ma possiamo fare questo alle scuole medie? Tirare in ballo
la def. di q.d.mat. data nei Principia? Mah, mah.

> Che certi psaudopedagogisti siano la rovina della scuola italiana, lo
> vado dicendo non da oggi.
> A chi volesse saperne di piu', potrei suggerire di leggere quello che
> ho scritto non molto tempo fa sul prof. Bertagna, mente direttiva
> dell'ultima riforma... (La candela, puntata 45).

e' consultabile da qualche sito?


> > Funziona che � bene che sappiano che la scienza non � fatta di
> > "straordinariamente grande" e spaventosamente piccolo" come dice Piero
> > Angela e i libri di testo della scuola media, ma quando si parla si
> > psano le parole. Ma non credo ci sia bisogno di ricordarlo a chi legge
> > e ai lettori di questo ng.
> Infatti non ce n'e' bisogno, e non mi pare che sia qui la controversia.
> Se mai, io sottolineerei che anche queste sono cose da _conquistare_,
> che la conquista e' graduale, e se non ci rientra una definizione
> rigorosa di massa, non casca affatto il mondo...

ma va bene: chi dice il contrario? ma allora meglio non parlare affatto di
massa.
Pero' 'sti ragazzi quando vanno al panificio e comprano una certa quantita'
di pane
dovranno sapere cosa stanno facendo?
Quando si pesano sulla bilancia non sarebbe bene avessero idea di cosa
stanno
eseguendo?
Ci sarebbe da osservare che tutti usano il termometro per ''misurare la
febbre'' ma
bisognerebbe
vedere quanti hanno in mente una chiara
definizione di temperatura :-(

Alla fine anche il peso sara' semplicemente il ''numero di Newton''
leggibile su un certo
display, andando bene,
o di chilogrammi andando male.

> "Gli insetti non nascono per generazione spontanea." Chi ce l'ha
> detto?

questo mi pare piu' accessibile. Il mio libro delle medie riportava
l'esperimento
della carne messa a marcire in un barattolo di vetro chiuso con un pezzo di
tessuto poroso;
l'aria poteva passare, le mosche no. Era ben chiaro come questo celebre
esperimento mostrasse
che gli organismi che si ritrovavano nella carne putrefatta non nascevano
spontaneamente dalla
carne ma erano larve sviluppatesi dalle uova deposte da qualche
mosca/insetto.
Perfettamente comprensibile, mi pare.

[...]
> > Spero tuttavia che non sia quella specie di
> > psicologo che qualche tempo fa ha dichiarato su un giornale, dall'alto
> > del suo pulpito (e dalla sede del giornale, appunto) che gli
> > insegnanti non sanno fare il loro mestiere, che sono infantili come i
> > loro alunni e chi pi� ne ha pi� ne metta.
> Scommetto che questo era Galimberti...
> Comunque si tratta certamente di uno di quei personaggi che sono
> bravissimi a chiacchierare su cose che non hanno mai visto da vicino.

Galimberti e' un filosofo e psicoanalista (non psicologo)
di indirizzo
junghiano, se ricordo bene. Dubito possa mettersi a parlare di Fisica senza
dire castronerie.
Sempre se di lui si tratta. Devo pero' dire che mi e' capitato di leggere
alcuni suoi articoli
che mi hanno lasciato
l'amaro in bocca.

> Un bambino messo per ore davanti alla TV, lasciato a trastullarsi per
> ore con un videogame, necessariamente acquisisce degli abiti menatli
> che non favoriscono un'attenzione prolungata a un lavoro scritto, o
> all'ascolto di una spiegazione.
[...]
> Se avete visto dei videclips, sapete che sono dei flussi di immagini
> "lampo", che non consentono nessuna riflessione, ma vanno acquisite a
> livello quasi subliminale.
> E' chiaro che il libro, la lezione parlata, il compito scritto, sono
> tecniche poco compatibili con quel tipo di vita.
>
> Prima che qualcuno mi aggredisca, preciso
> a) che quanto ho scirtto non ha nessun intento "giustificazionista":
> pone pero' un serio problema, con cui dobbiamo fare i conti;
> b) che non voglio dire che "quindi" vanno aboliti i libri e le
> lezioni: ma l'incompatiblita' e' un fatto, e bisogna cercare le
> soluzioni.

Io credo che nessuno abbia da aggredirti per questo.
Sono fatti sotto gli occhi di tutti. Che sia icredibile, quasi
scandaloso, vedere bambini delle elementari con l'ultimo modello del Nokia,
penso siamo tutti concordi.
Sul fatto che il passare la giornata coi videogame non invogli a mettersi
a studiare la matematica e la fisica pure.
Non si capisce pero' chi avra' la capacita' di mettersi a progettare
telefonini da adulto con queste premesse...
I ragazzi sembrano non capire che senza matematica e fisica non si possono
progettare e costruire
dispositivi elettronici ai quali pero' nessuno vuole piu' rinunciare.
Infatti questi comportamenti vanno combattuti. Ma se i genitori non hanno
sale in
zucca
ed educano male i figli l'insegnante puo' solo prenderne atto.
Se non studiano a casa, pure. L'unica cosa fattibile e' indagare per
scoprire se
*alcuni* di quelli che non studiano abbiano qualche problema familiare o
psicologico
su cui si puo' intervenire. Studenti svogliati, ma dotati, recuperabili
insomma.

ciao
Received on Wed Mar 16 2005 - 11:27:22 CET

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