"Aleph" <nospam_at_no_spam.com> ha scritto nel messaggio
news:cvn306$iiq$1_at_news.newsland.it...
> dumbo ha scritto:
> > spiegazioni diverse da quella cui accennavo non ne ho
> > ancora lette.
> Beh, questo non � un argomento proponibile: di interpretazioni sbagliate
> su questioni del genere ne circolano parecchi e la Hack non � certo
> un'autorit� in Cosmologia.
S�, ma non � della Hack, lei si limita a riferirla.
Spiegazioni di questo tipo sono certamente considerate
possibili nell'ambito del modello cosmologico standard, e
da moltissimo tempo.
> Comunque, visto che non lo conosco, potresti
> fornirmi un link in cui si parla del caso specifico
> cui ti riferisci?
http://www.phy.duke.edu/~kolena/superluminalmotion.html
ma forse � meglio che ti tuffi qui dentro:
http://scholar.google.com/
nella "advanced scholar thread "
digita (lingua inglese) le parole (insieme)
superluminal, quasar
troverai molto materiale.
Ti segnalo in particolare quest'articolo,
che puoi leggere in rete googlando come ho detto:
Peter D. Barthel:
" Is every quasar beamed? "
The Astrophysical Journal
15 gennaio 1989,
vol. 336, pp. 606 - 611.
d� una bibliografia abbastanza ricca;
si trova che il primo lavoro sul tema
� stato questo:
M. J. Rees
anno 1966
Nature, vol. 211, p. 468
seguito da:
Cohen et al.
anno 1977
Nature, vol. 268, p. 405
Blandford & Koenig
anno 1979
Astrophysical Journal
vol. 232 p. 34
> > Forse ti fai scrupoli eccessivi:
> > tieni presente che
> > A) la distanza tra i due "pezzi di quasar" in separazione reciproca
> > � di qualche anno luce luce, non di miliardi di anni luce;
> E come la stabilisci la distanza relativa tra le due sorgenti se non
> passando attraverso concetti prettamente relativistici e "model
> dependent", nel senso della R.G., come la distanza angolare (angular
> distance)?
Bisogna vedere i lavori, io non li ho letti quindi non so
dirti di pi�. Stessa risposta (un po' vaga, lo ammetto)
d� alle obiezioni che fai dopo, e che per brevit� ho tagliato.
> Posto che la distanza delle due sorgenti dall'osservatore (stimata tramite
> il redshift misurato, immagino; altra operazione "model dependent" e
> impossibile in R.R.)
ma infatti questi studi non si basano sulla sola RR;
nel sottofondo si assume sempre la cosmologia standard.
> In quanto poi alla velocit� reciproca di allontanamento tra i "due pezzi"
> mi piacerebbe sapere in che modo l'hanno stimata.
Con gli interferometri intercontinentali: confrontando le
osservazioni fatte a distanza di tempo T trovano lo
spostamento angolare, e nota la distanza (via redshift)
deducono lo spostamento lineare L; la velocit� risultante
V = L / T risulta spesso maggiore di c; la si spiega come
velocit� apparente dovuta all' effetto ottico di cui si
parlava sopra. E' chiaro che la cosmologia quando occorre
la tengono in conto, non sono certo degli sprovveduti.
Ho trovato (citati, ma non li ho letti) anche questi
lavori sul tema:
A. Cavaliere, P. Morrison, L. Sartori
Science, anno 1971, vol. 173, p. 525
Zensus & Pearson (editori)
Libro: Superluminal Radio Sources
anno: 1987
Cambridge, Cambridge University press
bye
Corrado
Received on Tue Mar 01 2005 - 07:03:25 CET