Re: III principio e digressioni varie...

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Tue, 01 Mar 2005 20:28:18 +0100

Josef K. ha scritto:
> Queste particelle virtuali, proprio perch� "virtuali" non sono da
> concepirsi come particelle reali (proprio perch� non lo sono).
> Forse vanno pi� viste come "modi di vibrazione" del campo
> elettromagnetico... (anche questa non � che una visione pittorica).
> Non devi pensare che esse siano veramente emesse nel senso di una
> particella reale. La realt� � che uno pu� interpretare lo scambio di
> memento/numeri quantici tra due particelle come lo scambio di una
> particella virtuale avente un certo momento e certi numeri quantici e
> che, nel caso dell'esempio, puoi interpretare come un fotone, con il
> dettaglio fondamentale di non trovarsi sulla shell di massa.
Non c'e' solo il problema del mass shell, ovvero della conservazione
dell'energia: vedi dopo.

Ruggero Altair ha scritto:
> Poi c'� anche il discorso di un fotone che parte dalla mia lampadina e
> che colpisce il mio occhio: era una particella reale o virtuale?
> ...
> Le cosiddette linee esterne di un grafico di un processo dovrebbero
> essere particelle reali, ma se poi ci attacco un'altro processo dopo
> (che poi � la misura)? Ovviamente in pratica tutto si risolve
> considerando l'apparato di misura come un oggetto classico o
> semiclassico, e solo il processo come quantistico, ma nella nostra
> vita tutto alla fine � quantistico, anche gli oggetti considerati
> classici: questo non cambia i risultati, ma sicuramente lascia molto
> spazio alle interpretazioni. E comunque le linee esterne in soldoni
> sono rinormalizzate proprio come fossero delle mezze linee interne
> (ovvero come una linea che prima o poi dovr� attaccarsi ad un altra
> linea esterna di un'altro grafico), il che vuol dire che la teoria
> stessa in qualche modo considera le linee esterne uguali a quelle
> interne. (vedi anche nota in fondo)
Nel caso probabile che non lo conosciate (siete troppo giovani...) vi
segnalo che una bella discussione si trova in "Theory of Fundamental
Processes" di Feynman (Benjamin).

Il capitolo 20 comincia cosi':
"Let us discuss the relation between virtual and real emission of
photons. Why, for instance, for a real photon do we need to consider
only two transverse states of polarization, while for a virtual
process we have summed over all four possible states?
Suppose we send a photon to the moon. After the process is over we
could describe it by a diagram [ve lo immaginate].
In a sense every real photon is actually virtual if one looks over
sufficiently long time scales. It is always absorbed somewhere in
the universe. [...]"

Nel resto del discorso, che prende un paio di pagine, chiarisce il
ruolo dei fotoni "longitudinali" e "scalari" e sistema la relazione
con l'interazione coulombiana.
Che era il punto di partenza, perche' tutti dicono a livello
divulgativo che l'interazione elettrostatica e' uno scambio di fotoni
virtuali, ma nessuno spiega (e come farebbero?) che razza di strani
fotoni sono...

Dal che nasce poi la solita domanda: ma se da un buco nero non esce
niente, come fa ad avere un campo gravitazionale, che dovrebbe essere
mediato da uno scambio di gravitoni?
                           

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Tue Mar 01 2005 - 20:28:18 CET

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