Re: Fisica: cosa "vede" un fisico?
Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> wrote:
> > Provo a spiegarmi meglio (se ci riesco...
> > ...
> > Con una domanda analoga a quella di cui sopra: il tempo � un
> > "contenitore" di qualcosa al cui riguardo pu� essere pensato un
> > "dentro" e "un fuori" oppure spazio, tempo, materia gravitazione e
> > chiss� cos'altro possono esistere solo a condizione che esistano TUTTI
> > INSIEME?
> Per quello che ho capito (cioe' poco) sarei portato a rispondere che
> l'ultima alternativa mi pare la migliore.
> Ma ho un po' paura a dirlo, perche' non sono sicuro che intendiamo le
> parole allo stesso modo...
Su questo non ci piove! :-) Ma a istinto direi che, almeno qui, ci siamo
almeno incrociati. Non riuscivo a capire se tutto era veramente divenuto
"relativo" e interdipendente oppure tempo e spazio "assoluti" erano in
qualche modo stati cacciati dalla porta per rientrare dalla finestra. Mi
sembra di capire che invece l'universo venga considerato il palcoscenico
di se stesso... tanto meglio.
> > C'� stato ad un certo momento una "rinuncia al senso comune" che �
> > forse il passo meno intuitivo di tutto il processo di apprendimento!
> Anche questo e' un discorso delicato.
>
> Sarei tentato di dire che la "rinuncia al senso comune" ha un
> significato diverso per un fisico che per un matematico.
> Per il secondo e' assoluta: per es. cosi' si spiega la tendenza che
> hanno ormai i matematici a rifuggire dalle figure nei loro libri.
Ho notato... Ma penso che per alcuni casi sia meglio cos�. Meglio
nessuna figura che una figura che evoca associazioni sbagliate.
Soprattutto per quelli come me che sono piuttosto propensi a partire per
la tangente! :-)
> Per un fisico e' parziale e condizionata.
> Chi sia padrone della fisica cerca sempre di esercitare un complicato
> gioco ginnico, saltando da un livello alll'altro: da quello delle cose
> che si vedono e si toccano alle piu' pure astrazioni.
> Non e' facile ma e' la bellezza della fisica...
>
> Ricordo il panico in cui mettevo gli studneti, quando tenevo il corso
> di Istituzioni di Fisica Teorica, e a volte chiedevo: "secondo lei,
> si puo' applicare l'equazione di Scroedinger a un pendolo?"
> Non lo facevo per gratuita cattiveria, ma perche' volevo vedere in che
> misura il "malcapitato" avesse scisso il suo cervello tra due mondi:
> quello delle cose reali e l'apparato formale studiato per l'esame...
....e la produzione di "schizofrenici" a che livelli era? :-PPP Scherzi a
parte, mi ricorda la frase preferita di un mio vecchio professore: "E'
la matematica che serve a descrivere la natura, non il contario: alla
natura della nostra matematica non importa proprio nulla..." Mi ha
sempre dato da pensare: la natura "fa" matematica senza aver mai
"studiato" assolutamente nulla... Ma l'universo dopotutto � la migliore
simulazione di se stesso credo!
Ciao e grazie di nuovo.
Piercarlo
Received on Sat Feb 19 2005 - 20:15:05 CET
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