"dumbo" <_cmass_at_tin.it> wrote in message
news:RYbPd.529895$b5.24672363_at_news3.tin.it...
> "Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> ha scritto nel messaggio
> news:36ugeqF54uo6jU1_at_individual.net...
> > "dumbo" <_cmass_at_tin.it> wrote in message
> > news:iE6Od.852249$35.32657371_at_news4.tin.it...
> >
> > > Tutti i contestatori dell' ipotesi tachionica
> > > (e sono moltissimi e molto seri, come Pirani)
> > > portano sempre un solo argomento (ancora sotto
> > > discussione): le difficolt� causali.
> >
> > Potresti per favore esporre brevemente quali
> > sarebbero queste difficolta'?
>
> volentieri, e scusa il ritardo.
Grazie per l'esauriente spiegazione.
Vado ad esporre brevemente la critica che mi parrebbe opportuna al discorso
che fai nel precedente post (che e' poi quello che fa Pauli nel testo da te
citato. Non ho potuto consultare A. Einstein, Annalen der Physik, anno 1907
vol. 23 p. 371 perche' l'originale e' in tedesco e non saprei proprio dove
poter trovare una versione almeno in inglese).
Immagino una situazione semplificata.
due regoli di uguale lunghezza sono allineati: A, B e C sono i punti dove si
trovano gli estremi dei regoli (B e' il punto in cui i regoli si toccano).
Due fasci di luce, F1 e F2, partono da A. All'arrivo in B F1 si riflette per
tornare verso A mentre F2 prosegue verso C.
Quando F1 torna in A l'osservatore fisso in A sembrerebbe autorizzato ad
affermare:
"proprio in questo momento F2 sta arrivando in C, ne segue che un qualsiasi
evento generato ora (o anche in un prossimo futuro) qui, in A, non puo'
causare in C eventi che avvengano li', in C, prima della ricezione di F2".
Questo discorso, a mio modo di vedere, e' sbagliato in quanto la
proposizione "proprio in questo momento F2 sta arrivando in C" e' priva di
senso fisico, cioe' non e' basata sui fatti ma su un mix fra fatti e
convenzioni.
E' vero che F2 viene ricevuto in C quando l'orologio fisso in C segna lo
stesso istante segnato dall'orologio fisso in A quando in A veniva ricevuto
F1, ma cio' e' vero perche' si e' convenzionalmente stabilito di settare gli
orologi in quel modo.
Eventi avvenuti in A all'istante t (cioe' quando l'orologio fisso in A segna
t) possono essere la causa di eventi che avvengono in C prima dell'istante t
(cioe' quando l'orologio fisso in C segna un istante inferiore a t)
esattamente come la partenza di un aereo a Roma alle ore 8 (orario di Roma)
puo' essere la causa dell'evento "arrivo dell'aereo a New York" alle ore 6
(orario di New York).
Una reale violazione della causalita' dovrebbe essere dedotta da fatti,
cioe' non possiamo parlare di violazione della causalita' a seguito di
considerazioni basate su un mix fra fatti e convenzioni.
Se
all'arrivo in A di F1 partisse un nuovo fascio F3 e, una volta riflettuto in
B, tornasse in A
allora
l'osservatore fisso in A potrebbe dire che eventi avvenuti in A alla
ricezione di F3 non possono essere causa di eventi in C precedenti la
ricezione di F2. Questo perche' (come confermato dall'esperienza, e finche',
cioe' nelle condizioni in cui, e' confermato dall'esperienza) F3 arrivera'
in A nello stesso istante in cui arriverebbe F2 se, dopo riflessione in C,
tornasse verso A. E la ricezione di F2 in A e' certamente successiva alla
sua riflessione in C.
Mi parrebbe anche che un discorso come quello fatto sopra (che e' poi il
discorso sulla convenzionalita' della simultaneita') dovrebbe essere tenuto
bene in conto nell'analisi degli esperimenti a scelta ritardata.
> Corrado
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Tue Feb 15 2005 - 13:02:11 CET