Re: Quasar nel -quintetto di Stephan-

From: Pasquale Galianni <pasquale.galianni_at_le.infn.it>
Date: Tue, 15 Feb 2005 13:33:38 GMT

>> Bene, tutte le misure sperimentali -e dico tutte- che hanno portato a
>> supporre l'esistenza della materia oscura, dipendono da una misura di
>> distanza, fatta usufruendo del redshift. Assumendo inoltre che quest'
> ultimo
>> � sempre � comunque un indicatore di distanza.
>
> D'accordo, pero' non del tutto, probabilmente per ignoranza.
> Io ritenevo che alcune delle osservazioni fossero intrinseche.
> Per esempio basate sull'osservazione di alcuni moti interni di
> una galassia distante, direttamente o sulla base di modelli.
> Per esempio si studia una galassia distante e si trova che
> per avere una certa struttura dei bracci occorre una certa massa,
> quella che si vede e' meno.

Questo � un discorso molto complicato,
tuttavia non faccio un torto a nessuno se dico che
le misure sperimentali che hanno portato a supporre la presenza della
materia oscura, dipendono nella stragrande maggioranza dei casi
da misure di redshift. Per quanto riguarda la radiazione cosmica di fondo,
il discorso � pi� complicato perch� la sua interpretazione � big-bang model
dependent. E se facciamo cadere l'assunto redshift=distanza (sempre)
allora pu� cadere il modello interpretativo della GBR e dunque ci si morde
la coda. Narlikar e Hoyle hanno dimostrato da tempo, che la GBR pu� esistere
anche in un universo stazionario. Ma devo ancora maturare gli strumenti per
mettere mani alle loro equazioni. Tuttavia alcuni miei professori mi hanno
detto che � possibile, e -per ora- mi fido.

> Quindi l'ipotesi per salvare l'evidenza sarebbe: l'universo e' piu'
> piccolo di come abbiamo finora ritenuto.

Si, diciamo mooolto approssimativamente che � cosi.
Sottovalutiamo sistematicamente i flussi e le velocit�.

> Sembra anche a me di ricordare che sulla base delle reazioni nucleari
> note e sulla base delle estrapolazioni ai tempi remoti non ce ne fossero
> abbastanza. Ma su questo extrabyte e' un esperto dedicato e ne sa certo
> piu' di noi.

Certo possiamo chiederli un parere. Ma certamente, la massa di neutrini
prodotta da una stella nell'arco di una vita non pu� essere superiore
alla sua massa stessa. Supponendo dunque -per assurdo- che la stella
si "neutrinizzi" completamente, abbiamo ricavato soltanto l'1% della
materia oscura c'� poco da fare!
Oppure dobbiamo supporre una preesistenza di neutrini nell'Universo.

> si e no. Radiazione fossile di vario genere "ortogonale" a tutto
> eccetto che alla gravitazione era stata supposta prima che
> qualcuno la ritenesse necessaria era stata ipotizzata e poi
> questionata. Sempre sulla base di argomenti di consistenza
> teorica nelle simmetrie fondamentali. I teorici dei WIMPS si
> dividono in arditi inventori ai limiti dell'impossibili e ragionevoli
> sostenitori della fisica della supersimmetria. D'altra parte
> di antimateria se ne vede proprio poca. Perche'? E' esistita
> ed ha prodotto radiazione fossile, o non e' mai esistita?

Penso l'ultima.

> Puo' essere, ma torno a ripetere, non e' che andrebbero riviste
> un gran numero di ipotesi consolidate e di riscontri incrociati?

Certo. Sarebbe da rivedere quantitativamente tutta la cosmologia.
Anche se questo secondo me, non porta necessariamente alla caduta
del modello di Big Bang. E questo dovrebbe eccitare e non
deprimere gli scienziati.

> Molto dibattuto cio', esistono dei teorici greci che hanno inventato dei
> modelli cosmologici del tipo arbitrario che dici. Pero' se prima
> sembravano
> solo fantasia oggi sono argomenti considerati alla stregua di estensioni
> matematiche relativamente naturali. E questi erano i piu' incredibili.

A me non sembra. Ma qui' siamo nel campo delle opinioni personali.
Tra l'altro anche la mia opinione � semi-dilettantistica! :-)

> Potrebbe essere tutto piu' semplice. Sugli epicicli comunque voglio
> esprimermi. Io sono certo, e non su base di bislacche ipotesi, che il
> metodo degli epicicli esteso fino ad ordine infinito e' del tutto abile a
> render conto delle osservazioni. E' il teorema di Fourier per funzioni
> complesse. Tuttavia Keplero aveva ragione. D'altra parte molta gente
> piu' grande di me si e' occupata della questione dell'eta' delle stelle,
> ed
> esistono certo difficolta' per le sorgenti estremamente lontante, pero'
> alterazioni sistematiche del redshift dovrebbero essere osservabili come
> alterazioni nella collocazione sul diagramma HR no?

Assolutamente no. Se queste anomalie sono sistematiche e soltanto in alcuni
casi diventano dominanti (quasar) non c'� modo di averne traccia nei
diagrammi
HR. (e sinceramente non capisco cosa centrano quest' ultimi)

>Che siano davvero
> rilevabili oltre ogni dubbio statistico e' un problema serissimo, quindi,
> dal mio punto di vista, molto dilettantesco, non tutte le strade appaiono
> inequivocabilmente chiuse alla tua ipotesi.

Speriamo! :-)

Ciao,

Pasquale
Received on Tue Feb 15 2005 - 14:33:38 CET

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