Re: Quasar nel -quintetto di Stephan-

From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Tue, 15 Feb 2005 14:29:49 GMT

                    Il 15 Feb 2005, 14:33, "Pasquale Galianni" <pasquale.galianni_at_le.infn.it> ha
scritto:

> > D'accordo, pero' non del tutto, probabilmente per ignoranza.
> > Io ritenevo che alcune delle osservazioni fossero intrinseche.
> > Per esempio basate sull'osservazione di alcuni moti interni di
> > una galassia distante, direttamente o sulla base di modelli.
> > Per esempio si studia una galassia distante e si trova che
> > per avere una certa struttura dei bracci occorre una certa massa,
> > quella che si vede e' meno.
>
> Questo � un discorso molto complicato,
> tuttavia non faccio un torto a nessuno se dico che
> le misure sperimentali che hanno portato a supporre la presenza della
> materia oscura, dipendono nella stragrande maggioranza dei casi
> da misure di redshift.

Non ti capisco. Stai parlando di redshift assoluto o di redshift relativo.
Cioe' spostamento fra punti diversi delle stesse sorgenti o spostamento
della sorgente come intero?

 Narlikar e Hoyle hanno dimostrato da tempo, che la GBR pu� esistere
> anche in un universo stazionario. Ma devo ancora maturare gli strumenti
per
> mettere mani alle loro equazioni. Tuttavia alcuni miei professori mi hanno
> detto che � possibile, e -per ora- mi fido.

Vero, pero' le anisotropie misurate da Hubble
sono piu' difficili da spiegare.

> > Sembra anche a me di ricordare che sulla base delle reazioni nucleari
> > note e sulla base delle estrapolazioni ai tempi remoti non ce ne fossero
> > abbastanza. Ma su questo extrabyte e' un esperto dedicato e ne sa certo
> > piu' di noi.
>
> Certo possiamo chiedergli un parere. Ma certamente, la massa di neutrini
> prodotta da una stella nell'arco di una vita non pu� essere superiore
> alla sua massa stessa. Supponendo dunque -per assurdo- che la stella
> si "neutrinizzi" completamente, abbiamo ricavato soltanto l'1% della
> materia oscura c'� poco da fare!
> Oppure dobbiamo supporre una preesistenza di neutrini nell'Universo.

Ecco, non c'e' alcuna ragione per escludere dalla storia dell'universo
la sua origine. Quindi tutti i processi intensissimi che si sono avuti nelle
fasi iniziali.

>> D'altra parte
> > di antimateria se ne vede proprio poca. Perche'? E' esistita
> > ed ha prodotto radiazione fossile, o non e' mai esistita?
>
> Penso l'ultima.

D'accordo, su che base pero'? Perche' non dovrebbe esistere
antimateria? O non dovrebbe mai essere esistita. Non e' che
sia qualcosa di fantasioso. I positroni, gli antiprotoni, gli antineutroni,
e via dicendo si producono nei laboratori, fanno parte, diciamo cosi',
dei processi quotidiani della vita delle particelle elementari. Eppure e',
sembra, quasi assente nell'universo odierno?

> > Puo' essere, ma torno a ripetere, non e' che andrebbero riviste
> > un gran numero di ipotesi consolidate e di riscontri incrociati?
>
> Certo. Sarebbe da rivedere quantitativamente tutta la cosmologia.
> Anche se questo secondo me, non porta necessariamente alla caduta
> del modello di Big Bang. E questo dovrebbe eccitare e non
> deprimere gli scienziati.

> D'altra parte molta gente
> > piu' grande di me si e' occupata della questione dell'eta' delle stelle,
> > ed
> > esistono certo difficolta' per le sorgenti estremamente lontante, pero'
> > alterazioni sistematiche del redshift dovrebbero essere osservabili come
> > alterazioni nella collocazione sul diagramma HR no?
>
> Assolutamente no. Se queste anomalie sono sistematiche e soltanto in
alcuni
> casi diventano dominanti (quasar) non c'� modo di averne traccia nei
> diagrammi
> HR. (e sinceramente non capisco cosa centrano quest' ultimi)

A questo punto pero' temo di non capire cosa intendi per
sistematico. Sistematico nella distanza, nella massa, nel
tipo di radiazione emesso. Dovrebbe dipendere sempre
e solo dalla distanza. Mi spiego meglio. Se tu osservi
una certa distribuzione qui ed oggi e ottieni la stessa
distribuzione, la ieri, con uno spostamento dovuto solo alla
distanza o dici che stai stimando male la distanza o
devi ammettere una compensazione fra diversi effetti. Perche'
se ti aspetti che il redshift dipenda dal tipo di sorgente
oltre che dalla distanza allora dovresti avere un'alterazione delle
distribuzioni. Questo c'entrano gli HR. Poi c'e' un altro aspetto che
non so se e' sperimentalmente rilevabile e sarai tu a rispondermi al
riguardo: oltre al redshift esiste la magnitudine apparente. Ed esiste
un nesso fra le due, anche questo potrebbe portare ad due differenti
diagrammi HR. A meno di non ritenere che riguardino solo l'universo
piu' lontano, laddove i diagrammi HR non sono affatto acquisibili.


> >Che siano davvero
> > rilevabili oltre ogni dubbio statistico e' un problema serissimo,
quindi,
> > dal mio punto di vista, molto dilettantesco, non tutte le strade
appaiono
> > inequivocabilmente chiuse alla tua ipotesi.
>
> Speriamo! :-)
>
> Ciao,
>
> Pasquale
>
          

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Tue Feb 15 2005 - 15:29:49 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Wed Sep 18 2024 - 05:10:36 CEST