Re: Fantastoria della Scienza

From: luciano buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Wed, 02 Feb 2005 19:19:25 +0100

B - Per vedere nel dettaglio ci� che accade col moto dell'osservatore
rispetto alla radiazione direi di esaminare il caso pi� semplice, quello
del moto lungo la congiungente con la sorgente (ovvero nella stessa
direzione lungo la quale si muove la luce), ipotizzzando, sempre per
esemplificare, il vers opposto.
In una parola, l'osservatore va incontro alla luce.
N - D'accordo.
Se la sua velocit� � v, nel suo sistema di riferimento si trasformeranno
in traiettorie cicloidali ordinarie le traiettorie cicloidali dotate di
cappio di particelle che raggiungono periodicamente un minimo di velocit�
(all'estremit� del cappio) pari a v: Sia la velocit� dell'osservatore che
l'uguale velocit�, in quell'istante, della particella, sono dirette nella
stessa direzione e verso (che per entrambe � opposto a quello della
propagazione della radiazione): per un'istante la particella � quindi
ferma rispetto all'osservatore, ed egli la pu� quindi "vedere".
Sappiamo che la velocit� media utile di avanzamento della particella che
descrive nel riferimento "assoluto" la traiettoira dotata di cappi � c-v.
Per avere la velocit� che registra l'osservatore in moto nel verso opposto
occorre sommare le due rispettive velocit�, c-v e v.
c-v+v=c

B - Lo stesso risultato, sempre c, otteniamo dell'ipotesi del moto nel
verso concorde a quello della luce: in tal caso nel sistema
dell'osservatore diventeranno cicloidi ordinarie quelle "prolate", con
velocit� media utile di avanzamento della particella = c+v. Per avere la
velocit� relaaativa all'osservatore dovremo sottrarre a questo valore la
sua velocit�.
c+v-v=c
N - Si dimostra che questo vale qualsiasi sia la direzione ed il verso del
moto dell'osservatore rispetto ad una radiazione di direzione e verso dati
in un ipotetico riferimento "assoluto": come detto, gli appariranno in
moto cicloidale ordinario opprtune traiettorie non ordinarie che possono
essere immaginate, cinematicamente parlando, dalla loro origine, il
risultato della composizione del moto cicloidale con una velocit� iniziale
diretta come quella dell'osservatore e con lo stesso modulo.

B - Si pu� allora concludere..

La luce � una strana cosa della quale un osservatore misura sempre la
stessa velocit� indipendentemetne da come egli si muove rispetto ad essa.
N - E' davvero sorprendente, come lei mi diceva.
Questo enunciato si evince incontroveertibilmente dalle nostre premesse, �
perfettamente logico per noi che abbiamo serguito uno stretto
ragionamento, che sappiamo che l'osservatore, a seconda della sua
velocit�, ha a che fare con particelle che fanno traiettorie diverse da
quella che sempre gli risulta (la cicloide ordianria): ma credo che
apparirebbe demenziale, presentato cos�, nudo e crudo.
Supponiamo che l'osservatore, ignaro di come stanno le cose, sappia di
essere in moto rispetto alla radiazione (per esempio considerando il moto
circolare della terra intorno al sole) e misurasse la sua velocit�
relativa rispetto alla radiazione stessa: la nostra teoria predice che
contro la sua aspettativa gli risulterebbe sempre la stessa velcoit�
realtiva c.
Mi rendo conto che ci vuole del fegato a sostenere questa predizione....

B - Non abbia timore, sig. Newton.

Luciano Buggio
 

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Received on Wed Feb 02 2005 - 19:19:25 CET

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