CarloStudente ha scritto:
> Ci ho provato l'anno scorso alla fine dell'anno con i ragazzi di 14
> anni (2 Istituto tecnico agrario)
Rispondo dopo una settimana, ma meglio tardi che mai :-)
Dunque ci avevi provato. Bene.
> Una cosa però: con avvolgimenti "fai da te" hanno visto che
> applicando un voltmetro esso misurava qualcosa che dipendeva dal
> numero di avvolgimenti, ma per riuscire a vedere la luce del led
> è servita una bobina bella pronta, altrimenti sarebbero ancora lì
> ad avvolgere.
E' appunto quello che mi era venuto con una stima a mente.
Che magnete usavi?
> Ricordo di aver avuto un momento di panico, quando hanno chiamato il
> "qualcosa" che misuravano col voltmetro "differenza di potenziale".
> Ecco, in quel momento ho avuto chiara coscienza di quanto pieno di
> insidie sia l'elettromagnetismo (classico)!
ROTFL
Ti aspettavi che dicessero f.e.m.?
Ma dimmi un po': se metti due voltmetri (magari diversi) in serie, che
cosa segneranno?
Come chiamerai quei numeri?
Il fatto è che un voltmetro misura in realtà una corrente.
Non sa mica che cosa l'ha prodotta...
Poi *tu* converti quella corrente in una ... (f.e.m. o d.d.p.?)
Il fabbbricante del voltmetro gentilmente ti evita di applicare la
legge di Ohm e ti dà direttamente il prodotto R*I.
Anzi in teoria tu non sei neppure tenuto a conoscere R, salvo qualche
caso critico in cui R è confrontabile con le altre impedenze presenti.
--
Elio Fabri
Received on Sat Dec 21 2019 - 20:45:01 CET