Aleph ha scritto:
> Secondo voi si tratta di un nuovo paradigma scientifico, di un nuovo modo
> di fare scienza, di una radicale rivoluzione concettuale o forse (maligno
> un po') di una moda e/o di un'impostura intellettuale?
Le 'scienze' della complessit� hanno come oggetto i 'sistemi complessi
adattativi', sistemi composti da un altissimo numero di componenti
fortemente interconnesse che manifestano comportamenti 'emergenti', cioe'
comportamenti che non appaiono al livello delle singole componenti.
L'approccio allo studio di questo tipo di sistemi non puo' essere
riduzionista. Quindi le 'scienze' della complessita' si pongono nella
storia della scienza moderna come un tentativo di fondazione di una
scienza non cartesiana. L'esito di questo tentativo e' incerto,
ma l'impatto che hanno avuto concetti come morfogenesi, emergenza,
evoluzione, adattamento nella filosofia contemporanea e' grandissimo, al
punto che si parla di 'transizione dal paradigma fisico al paradigma
biologico' della scienza contemporanea.
Da leggere
Jacques Monod (premio Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1965) , Il
caso e la necessit�
Ilya Prigogine (premio Nobel per la chimica nel 1977) Dall'essere al
divenire
ciao
Luca
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse_at_newsland.it
Received on Tue Jan 25 2005 - 22:30:21 CET