Re: Campo e principio di causalità

From: Valter Moretti <vmoretti2_at_hotmail.com>
Date: Mon, 24 Jan 2005 18:30:13 +0100

Pasquale Galianni wrote:

> Per quanto riguarda la tua critica, hai centrato perfettamente il bersaglio
> quando dici:
>
>
>>Forse stai chiedendo troppo alla fisica, pretendi che la fisica possa
>>dimostrare che qualcosa esista oppure non esista. Secondo me non ne e'
>>in grado.
>
>
> In virtu' della tua precedente affermazione come possiamo dire che il campo
> � una realt� fisica?
> Come possiamo dire che esiste?

Possiamo solo crederci "per fede" se vogliamo, oppure assumere un atteggiamento
convenzionalista (alla Poincare') o altre vie di mezzo... a seconda delle
proprie convinzioni metafisiche, propria storia personale, significato
che ognuno di noi fornisce al verbo "esistere" e via di seguito.
Ai fini dei risultati in fisica, eccetto motivazioni psicologiche private
a volte pero' fondamentali nello sviluppo di una teoria per l'individuo
che si occupa di fisica, la questione non e' di molta importanza.
Fa parte delle convinzioni metafisiche
"personali" cosi' come il credere in Dio o il non credere in Dio.
Se fai domande simili a 100 fisici otterrai, se vai ad esaminare le risposte
in dettaglio, quasi 100 risposte diverse.


> Ma -potrai obiettare- con questo ipercriticismo allora non hanno senso
> neanche le leggi di Newton.

Non ho detto che non ha senso in assoluto, ho detto che non ha molto senso
in fisica.

> Io dico di no, perch� il caso � diverso. Le leggi di Newton infatti (F=ma)
> descrivono un fenomeno, ma non attribuiscono a nessun corpo alcuna
> propriet� che riguarda la sua *NATURA* e sopratutto come essa influenza
> lo spazio circostante.

Figurati un po':-) : la massa di un corpo non appartiene alla sua natura?
Per quanto riguarda lo spazio circostante, anche qui si potrebbe discutere
molto. Hai mai letto Mach? (Empiriocriticista)
Secondo Mach lo spazio ha solo senso in riferimento ai corpi che contiene
(in riferimento alle distanze relative per esempio) e non ha alcun senso
come ente autonomo. La dinamica dei corpi, da questo punto di vista
e' una proprieta' dello spazio, nel senso di Mach.
D'altra parte che idea hai tu di spazio? Quella dello spazio della geometria euclidea?
Che cosa sono le rette e i segmenti nel mondo reale? Forse non sono del mondo reale
o forse si. Se non lo sono non fanno parte della fisica allora la discussione termina qui.
Allora assumiamo che siano oggetti della fisica. Tutti gli oggetti della fisica
che conosciamo hanno proprieta' influenzabili dagli altri oggetti, allora lo spazio e'
influenzabile dagli altri oggetti fisici? Se si crede che la questione sia rilevante,
si tratta solo di stabilire come investigare questa questione.
Oppure e' un oggetto fisico le cui proprieta' non sono influenzabili...
Si tratta di decidersi. Pero' bisogna dare delle definizioni
che siano poi controllabili dal punto di vista sperimentale.
Einstein ha fatto cio', ed ha visto che la SUA nozione di spaziotempo fisico
e' un oggetto fisico influenzabile dalle masse ecc... ecc...

> Tu ricorri al principio di economia scientifico, e dici sintetizzando:
> "non preoccupiamoci dell'aspetto metafisico delle teorie, applichiamole
> e vediamo se funzionano....questo � sufficiente!"

Veramente io sono tentato di dire anche di piu' alla luce della storia della
Fisica.
Direi che la nostra guida e' la fisica, non la metafisica. La fisica puo'
insegnare qualcosa anche nella metafisica.
Prendi il principio di indeterminazione (ma devi conoscerlo da fisico,
devi sporcarti le mani con il formalismo matematico, con gli esperimenti
concettuali, con la corrispondenza con l'esperienza), oppure i fenomeni
di entanglement quantistici dove la nozione di causalita' sembra andare
a farsi benedire, e cerca di inquadrare queste cose nelle categorie di Kant.
Chi conosce queste cose vede subito che e' come "fare entrare un cerchio
in un quadrato"...


> Daccordo, ma se fai uso del principio di economia, devi ammettere anche il
> dubbio.

Ammetto il dubbio senza problemi...

> E se ammetti il dubbio, allora la mia precedente e-mail non � del tutto
> priva di senso...

Non ho detto che e' priva di senso, ho detto che se vuoi occuparti di fisica
e' molto improbabile (nota che non dico impossibile) che questo genere di
problemi ti portino a qualcosa e nemmeno che tu ne possa trovare la soluzione
nella fisica.

> Io da questo puzzle psicologico, proprio non ci esco!.....

Faresti bene a prendere atto della (almeno temporanea) incapacita'
della nostra scienza ad affrontare queste questioni in modo risolutivo
ed a guardare quello che c'e' fuori di noi con l'occhio del fisico.
Noi viviamo un numero finito di anni e non e' bello forse neanche giusto
sprecarli ad occhi chiusi.
Non e' detto che ad un certo punto non nasca il Galileo della metafisica,
ma per il momento io non riesco nemmeno ad immaginare cosa possa
significare.

>
>
>>La cosa incredibile pero', che come "filosofo" non potra' non
>>affascinarti,
>>e' che malgrado l'abisso metafisico che la fisica NON riesce a
>>scavalcare...
>>la fisica "funziona", gli ultimi 200 anni di tecnologia ne sono la prova.
>>... Il perche' "funzioni" e anche in che senso "funzioni" e' un mistero
>>profondissimo.
>
>
> Su questo punto sono totalmente d'accordo con te.
> Grazie ancora per la risposta,
>
> Pasquale
>
Ciao, Valter
Received on Mon Jan 24 2005 - 18:30:13 CET

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