Re: E di questo cosa ne pensate?
"Aleph" ha scritto nel messaggio news:j5ul62$gpc$1_at_news.newsland.it...
> Bruno Cocciaro ha scritto:
> Fammi capire bene.
> Tu utilizzi una relazione (sto pensando alla relazione relativistica tra
> energia, massa e impulso) definita in un preciso ambito, la relativit�
> ristretta, tra grandezze fisiche definite perfettamente definite,
> osservabili e con valori reali.
> Dopodich� estendi la validit� della relazione sopraddetta in un differente
> dominio cinematico-dinamico (v > c), mantenedola formalmente inalterata,
Mantengo inalterata quella relazione perche' non propongo alcuna
"estensione". La relativita' *non* vieta l'esistenza di segnali
superluminali. Questo e' il punto che personalmente sostengo con forza.
Ritengo peraltro che l'onere della prova spetti a chi sostiene tale divieto.
Come in qualsiasi altra situazione e' lecito supporre l'esistenza di enti
che non siano vietati da un qualche principio consolidato. Io sostengo che
il principio di relativita' (e la relativita' in genere) non vieti
l'esistenza di segnali superluminali. In altri termini sostengo essere non
necessariamente soddisfatte le ipotesi dei teoremi sulle quali si basano le
dimostrazioni sul legame fra segnali superluminali e paradossi causali
(quando non si tratta proprio di teoremi sbagliati). Posto questo non
divieto, ipotizzando l'esistenza di segnali superluminali non vedo perche'
dovrei ipotizzare che la relazione fra p ed E debba essere diversa da quella
che si ha per i segnali subluminali.
> e poi il sottoprodotto negativo (assurdo IMHO) della massa immaginaria o,
> il che � lo stesso, del quadrato della massa negativo, lo liquidi dicendo
> semplicemente che quel termine non rappresenta pi� una massa nel nuovo
> dominio, perch� una massa non � operativamente definibile per oggetti
> superluminali, ma nello stesso tempo non dici una parola sul significato
> fisico del nuovo termine?
Non vedo dove sia il problema. La relativita' *non* pretende che
l'invariante E^2-p^2 sia positivo.
> Ma non esistono solo le misurazioni operative (senn� staremmo freschi), ci
> sono anche le leggi e le superleggi fisiche (i principi di conservazione).
> Non � che per misurare la massa del muone hai bisogno di averlo fermo
> accanto alla bilancia.
Certamente. Ma, in via di principio, si potrebbe misurare in quel modo. In
altri termini, esiste sempre un qualche riferimento nel quale il muone
risulta in quiete. Non esiste invece alcun riferimento nel quale un
qualsiasi segnale superluminale sia in quiete.
> La massa immaginaria dei neutrini (elettronici, muonici o tauonici che
> siano) mi sembra che oltretutto ponga dei problemi evidenti proprio alle
> leggi di conservazione.
io non vedo come, sara' perche' non vedo alcuna massa immaginaria.
>> Che poi, una volta definiti E e p, si osservi che il risultato della
>> misura della massa di un oggetto, elevata al quadrato, coincide con la
>> differenza E^2-p^2 a me pare che non comporti in alcun modo
>> l'impossibilita' di esistenza di enti per i quali sia |p|>|E| non essendo
>> mai questi enti in quiete rispetto ad alcun riferimento.
> ??????
> Qui non sembri conseguente con le tue osservazioni precedenti. In base a
> quanto hai affermato sopra sulla definizione operativa di massa non
> dovresti proprio essere in grado di "misurarla" la massa di un oggetto
> superluminale.
L'ente la cui esistenza intendevo essere non vietata e' il segnale
superluminale, non la sua massa. La sua massa e' certamente non definita, a
meno che non si decida di cambiare il significato della parola massa,
definendone il suo significato nei casi in cui il segnale e' superluminale.
> [Hai messo p ed E in modulo, ma non sono grandezze fisiche definite
> positive nella relativit� estesa?]
Certo, p e' un vettore e con |p| si intende certamente un valore positivo.
La E, dipendentemente dal riferimento, potrebbe essere negativa per alcuni
segnali superluminali. In ogni caso, anche quando E<0, si ha sempre |E|<|p|.
> Saluti,
> Aleph
Ciao,
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Thu Sep 29 2011 - 13:14:22 CEST
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