Elio Fabri ha scritto nel messaggio ...
>Nei primi decenni del '900 si trovavano per il prodotto vettore
>notazioni in competizione: u/\v, oppure uxv, oppure [u,v].
>Per es. quest'ultima notazione, che e' quella di Grassmann, la trovate
>in classico testo di elettromagnetismo come il Becker.
>La notazione con "x" era di Gibbs, ed e' stata adottate dalla scuola
>anglosassone, per cui oggi e' prevalente ovunque.
CUT
A questa perfetta(complimenti!) esposizione di Elio Fabri, aggiungo una nota
bibliografica per chi volesse approfondire il tema dell'analisi vettoriale.
Crowe, A history of vector analysis. E' una storia pi� unica che rara, poche
pagine e molto denso di citazoni sia di Hamilton che di Maxwell che di
Grassmann che di Gibbs come altri protagonisti.
E' interestante la disputa tra queternionisti e vettorialisti che si
trascinava come tante altre dispute.
Tra le altre cose, approfitto per dire che dopo la Prima guerra mondiale, il
disconoscimento tra francesi e tedeschi portava ad altre problematiche(ho
letto in questo ng di Poincar� et Einstein) anche a livello scientifico.
Scienziati che dichiaravano come superiore la fisica del loro paese, e anche
gli inglesi non furono immuni da questo stato dei fatti.
E' davvero doloroso vedere come anche la scienza purtroppo sia stata tirata
dentro questo problema tra Stati. Speriamo che ora vi sia pi�
collaborazione, perch� � davvero deprimente assistere a certe cose per
quanto riguarda la conoscenza.
Per questo tema, � interessante l'introduzione di Paolo Rossi al terzo
volume della Storia della scienza moderna e contemporanea, diretta dallo
stesso. Si tratta del tema della "Grande scienza" del Novecento.
Saluti a tutti
Franco
Received on Tue Jan 18 2005 - 21:59:20 CET
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Sun Nov 24 2024 - 05:10:27 CET