On Sat, 15 Jan 2005 21:18:00 +0100, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
>
>> Le caldaie a condensazione arrivano al 106% ( ovviamente non � un
>> valore assoluto ma tiene conto che riciclano il calore latente
>> presente nell'acqua che si trova inevitabilmente nel gasolio). In
>> pratica ci si riferisce al potere calorico inferiore per avere
>> congruenza col il metodo in uso delle caldaie tradizionali.
>Questo pero' non l'ho capito.
Provo a fare un esempio (con numeri un p� a caso).
Un qualunque litro di combustibile � costituito parte da combustibile
vero e proprio e parte da acqua.
Su un litro di questo combustibile supponiamo che la parte secca
fornisca 1000 Kcal di cui 100 servono per fare evaporare l'acqua
contenuta.
E ovvio che quello che quello che utilizzo per riscaldarmi sono 900
Kcal. per cui il rendimento � stato sempre riferito a 900.
Dire quindi che una caldaia rende il 95% significa ricavare 900*0.95855 Kcal.
Questo per le caldaie tradizionali.
Le caldaie a condensazione invece di buttare fuori i fumi e il vapor
d'acqua rimmettono tutto nel ritorno dell'impianto cedendo calore
supplementare all'impianto e per poter effettivamente capire
l'effettivo rendimento devono usare lo stesso sistema delle
tradizionali.
Se recuperano 40 calorie dal vapor acque e 40 dai fumi all'impianto
arriva 855+80=935 Kcal con un rendimento di 935/900 =104%.
Tutto questo per mantenere il confronto con le tradizionali.
Va considerato anche che se si utilizza metano esce praticamente aria
quasi pulita in quanto nella condensazione precipitano tutti i
componenti dannosi.
Purtroppo costa il doppio dell'altra.
ciao
Received on Sun Jan 16 2005 - 04:51:46 CET
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