Re: prima legge

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Sat, 08 Jan 2005 21:18:11 +0100

Winston Smith ha scritto:
> Vero! Non � neanche chiaro fino a che livello bisogna scendere:
> molecole? nuclei ed elettroni? quark? Da un certo punto di vista la
> domanda stessa non ha senso, dato che per descrivere questi oggetti
> bisogna usare la MQ. D'altro canto non si pu� certo spiegare la MQ
> prima della MC...
> Credo che uno se la possa cavare abbastanza bene fermandosi al livello
> degli atomi e delle molecole; in fondo la fisica classica � caduta
> proprio con la scoperta dei costituenti dell'atomo.

Per me il punto essenziale, che vale sia nella mecc. newtoniana come
inquella relativistica, e' che *non occorre* decidere a che livello si
deve andare.

Mi ha fatto piacere riscoprire, grazie a Bruno (vedi il thread "Sempre
lei: teoria della relativita'") che nel Landau il concetto e' espresso
con estrema chiarezza:
"We emphasize that, although we speak of a "particle", we have nowhere
made use of the fact that it is "elementary". Thus the formulas are
equally applicable to any composite body, consisting of many
particles, where by m we mean the total mass of the body, and by v the
velocity of its motion as a whole."

La stessa cosa vale anche in mecc. newtoniana, ed e' questo che ci
autorizza a non preoccuparci del "livello".
Per il moto del centro di massa non fa differenza: conta sempre e solo
la risultante delle forze esterne.
Avevi scritto:
> Qui entra in gioco il discorso che facevo nel precedente messaggio:
> si prende un corpo, nelle condizioni in cui � senz'altro
> schematizzabile come punto materiale, e si vede se le leggi di
> Newton funzionano.
Problema: quali sono queste condizioni?
Ricorderai che avevo detto come in troppi libri ci si riferisca solo
alle dimensioni del corpo, il che e' sbagliato.

L'esempio classico e' quello della pallina che rotola senza strisciare
lungo un piano inclinato: puo' esser piccola quanto vuoi, ma la sua
accelerazione sara' sempre (se e' omogenea, e se ricordo bene) 5/7 di
quella che ci si aspetterebbe per un punto materiale...

>> Nella storia della mecanica la difficolta' ha otuto essere scansata,
>> perche' qualunque ipotesi si facesse, i risultati erano largamente
>> indip. dall'ipotesi (non per l'energia, e da qui nasce la
>> termodinamica...)
> Non ho capito l'accenno alla termodinamica: cosa intendi di preciso?
Hai ragione, sono stato alquanto ermetico :)

Ma dopo quello cheho detto sopra dovrebbe essere chiaro: nella mecc.
newtoniana la possibilita' d'ignorare i livelli inferiori trova un
limite nella conservazione dell'energia.

Se sono in ballo effetti dissipativi, ci sono due vie d'uscita:
a) si rinuncia alla conservazione dell'energia (come megli urti
anelastici, o nell'attrito)
b) si recupera la conservazione scendendo al livello microscopico.
(E per fortuna che il "quantum ladder" ci aiuta, esimendoci dal dover
scendere all'infinito...)
Se si prende la strada a) si deve ampliare il discorso alla
termodinamica, per ritrovare l'energia conservata.

In questo senso la mecc. relativistica e' superiore, perche' la massa
ingloba sempre qualunque forma di energia, e cosi' la conservazione
dell'energia rimane vera anche in presenza di urti anelastici ecc.
                 

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Sat Jan 08 2005 - 21:18:11 CET

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