(wrong string) � corretto dire che...
Giorgio Pastore ha scritto nel messaggio
<41E066F0.1050502_at_univ.trieste.it>...
CUT
>3 La storia della scienza puo' essere molto piu' complessa di certe
>pseudo-storie edificanti che spesso vengono contrabbandate per storia
>della scienza. Anche solo "distillare" il lavoro di storici della
>scienza seri puo' richiedere uno sforzo non banale e competenze che
>vanno al di la' di quelle puramente tecniche normalmente disponibili.
CUT
Ovviamente non posso che essere pienamente d'accordo con quanto dici sopra.
E' evidente che comprendere la storia della scienza non � cosa facile.
Anzi ti ringrazio per quanto dici, perch� mi dai l'opportunit� di chiarire
ulteriormente il mio punto di vista a riguardo. Io non ho mai pensato ad una
storia della fisica e della matematica senza commenti, o senza docente che
guida alla lettura. O senza un minimo di preparazione preliminare
sull'argomento.
Come saprai c'� un circolo vizoso in questo caso. Se leggi Newton non lo
capisci perch� non conosci la sua matematica, ma per poterlo capire devi
imparare la sua matematica, ma per fare questo non leggi Newton ma fai un
corso di analisi matematica.
E' evidente che ci debba essere quindi un "approccio" didattico alla storia
della fisica e della matematica. Cos� come non si pu� dare in mano il Landau
a uno studente del primo anno, non credo sia il caso di dargli in mano una
storia della fisica svolta bene e della quale molti passaggi gli
resterebbero del tutto oscuri.
La storia della fisica(non dimentichiamolo mai) � la storia di tante
pubblicazioni "specialistiche", ovvero una sintesi di queste pubblicazioni,
dei retroscena, e con i necessari commenti dello storico. Come saprai ci
sono tante storie di fisica e matematica che si possono leggere almeno per
avere una panoramica, almeno per sapere che esiste una storia di queste
discipline. E queste sono un po' alla portata di tutti quelli che hanno
studiato matematica e fisica alla superiori.
Poi ovviamente il discorso cambia. Bisogna studiare sui manuali, avere
docenti che guidano in laboratorio. E quindi si pu� leggere un argomento di
storia della fisica(per es. la termodinamica, il calorico, Carnot etc etc)
cos� da comprendere che quelle idee affondano in un passato e hanno delle
motivazioni(premetto che NON sposo la visione esternalista in storia della
scienza: retaggio del materialismo storico e di certo storicismo che ha
fatto il suo tempo).
Non propongo la storia della scienza come "scappatoia" dai problemi. Ma
anzi, ci si deve immergere nei problemi. Con la differenza che a mio
parere(ovviamente ne sono profondamente convinto) sforzarsi su una
formalizzazione attuale senza conoscere il "divenire" di quelle
problematiche, come si sono posti i problemi, come sono stati risolti, il
perch� sono state date certe risposte a quei problemi, ecco senza questo si
fa uno sforzo "stupido" su formalizzazioni che in realt� sono il frutto di
analisi che affondano le loro motivazioni nella tradizione.
Potrei fare infiniti esempi fino ad elaborare un piano di studi per la
Meccanica, la termodinamica, l'elettromagnetismo etc. . Ma questo "piano"
dovrebbe saperlo fare il docente, e cio� mettere il suo studente nelle
condizioni di apprendere a fondo quella disciplina.
Per quanto riguarda la fisica, devo dire che qualcosa si � fatto in questo
senso, anche se a mio parere troppo poco. Mentre per la matematica la cosa �
davvero desolante. E nei vari manuali la storia � del tutto dimenticata.
Ci sono libri di analisi matematica per es. per il primo anno che parlano
del concetto di derivata senza legarlo neppure pi� al problema della
tangente a una curva o alla velocit� istantanea.
Questo � contro la logica stessa oltre che antistorico. Si parte sempre da
casi particolari(come un esperimento) e poi si opera una induzione con
relativa matematizzazione.
Questa eccessiva formalizzazione(gia condannata da Kline stesso) ha portato
ad una matematica che perde il suo contatto con la fisica in ambito
didattico.
Sia ben chiaro che io parlo di "didattica" della fisica e della matematica.
Nessuno dice che certi concetti una volta elaborati possano "viaggiare" da
soli. Ma la didattica � altra cosa. Per insegnare una disciplina(in aule o
con manuali) si ricorre a tutto e ci si avvale di ogni ausilio pur di
chiarire. Ebbene per la matematica questo non accade.
Anche per questo io vedo la fisica come "l'evento", cio� come sapere per
antonomasia e non certo la matematica che � figlia della fisica, cio� nasce
da esperienza empirica e viene idealizzata e generalizzata(formalizzata).
Ma questa sarebbe filosofia della scienza come noti, che magari possiamo
trattare una prossima volta.
Saluti a te, saluti a tutti
Franco
Received on Sun Jan 09 2005 - 12:57:46 CET
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