Re: ่ corretto dire che...

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Tue, 11 Jan 2005 21:28:12 +0100

Cerco di dire prevemente la mia su questa diramazione dell'ormai
lunghissimo thread...
Complessivamente sono d'accordo con Giorgio.
Anzi dico di piu': non da ora ho manifestato una certa diffidenza
verso una tendenza, che era piuttosto forte intorno a 30 anni fa ma
vedo risorgere di questi tempi, di dare un fondamento storico
all'insegnamento della fisica.

Avrete visto da altri miei interventi che io non sono affatto
insensibile alla dimensione storica, e che sono convinto che certi
aspetti si possano capire solo ritrovandone l'origine nel passato e il
percorso che le idee hano fatto per arrivare fino a noi.
Allora dov'e'il problema?

Un po' in quello che ha gia' detto Giorgio: la comprensione sotrica e'
tutt'altro che semplice, e di fatto la ritengo possibile solo a chi
abbia gia' una buona (per non dire piu' che buona) padronanza della
fisica come la si conosce _oggi_.
Per dirla in una battuta: solo chi conosce molto bene la fisica oggi
puo' capire bene Galileo o Newton.

Ne consegue che tale comprensione e' destinata a essere praticametne
preclusa aiprincipianti, quali sono per definizione gli studenti,
spec. liceali.
Peggio: una scarsa comprensione non e' neutra, ma e' quasi sicura
fonte di equivoci. Quindi appare didatticamente sconsigliabile.

Ma c'e' un altra controindicazione. Spec. oggi, temo che una "fuga"
nella storia venga vista come la via d'uscita alle obiettive
difficolta' che incontra l'insegnamento scientifico.

Studiare, fare calcoli e problemi, capire esperimenti: tutto questo
sembra sempre piu' difficile da ottenere dagli studenti, e molti
insegnanti non sanno piu' dove mettere le mani (se non nei capelli :) ).
Peggio: gli insegnanti di materie scientifiche (e fisica in
particolare, in quanto scienza "dura") sono sotto attacco dai colleghi
delle materie "umanistiche". Con alcune buone ragioni, tra cui proprio
l'insensibilita' storica, che in molti casi e' reale. Ma anche per una
radicata ostilita' al pensare scientifico, che e' fondamento ben saldo
dell'istruzione che gli "umanisti" hanno ricevuto.

E' quindi forte la tentazione a cercare una via d'uscita che salvi
capra e cavoli, dando all'isnegnamento della fisica un "taglio
storico". Soddisfa di piu' gli studenti, che possono fare molte piu'
chiacchiere e sono meno messi di fronte alla prova della verifica e
della realta'. E soddisfa i colleghi, che vedono il prof. di fisica
avvicinarsi alle loro posizioni.

"Quanto agli aspetti didattici del problema, occorre stare
particolarmente attenti: e' troppo facile incoraggiare il verbalismo,
la superficialita' e via dicendo. Da secoli i fisici vantano sui
filosofi e sugli storici una superiorita' di metodo che ha prodotto
maggior concretezza di risultati. E' vero che, male intesa, questa
diversita' di tradizione ha provocato chiusure e tecnicismi; ma
attenzione, che la giusta reazione a certi eccessi non finisca per
riportare l'insegnamento della fisica a uno stile e un metodo
pregalileiani!"

Questa autocitazione ha una sola giustificazione: e' la chiusa di un
mio articolo datato 1975. E non vedo che cosa dovrei cambiare...
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Tue Jan 11 2005 - 21:28:12 CET

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