Re: E di questo cosa ne pensate?

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Mon, 26 Sep 2011 22:35:43 +0200

"Aleph" ha scritto nel messaggio news:j5poe1$g08$1_at_news.newsland.it...

> http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni/il-cielo/articolo/lstp/421962/
>
> Poi se qualcuno � cosi gentile da spiegarmi il significato fisico di
> termini come "massa immaginaria" (con che bilancia si misura?) o, il che �
> lo stesso, di energia o impulso immaginari gliene sarei veramente grato.

Per me la risposta e' semplicissima: nessuna bilancia misura una "massa
immaginaria".
Il significato di m^2<0 e' semplicemente questo:
ad una certa particella (o, in generale, a un certo segnale) e' associato il
quadrivettore (E,c*p) con E<c*p. Tutto qua.

Poi, per quanto riguarda l'articolo di Bianucci che citi sopra:

"Dunque Einstein non esclude affatto che la velocit� della luce possa essere
superata. Semplicemente lui, con la relativit� speciale, si occupa del mondo
che sta tra l'ambiente subluminale e la velocit� della luce (299.792,458 km
al secondo). Altri fisici per� hanno sviluppato la teoria - detta relativit�
estesa - allargandola al mondo superluminale, che � in qualche modo
simmetrico all'altro."

In realta' Einstein esclude che si possa superare la velocita' della luce
(Annalen der Physik 1907), il che pero' non significa che lo escluda la
relativita'.
Poi, finalmente qualcuno che dice "altri fisici hanno sviluppato la teoria
...", cioe', da anni si pubblica un mare di roba sui segnali superluminali e
non e' certo un "fulmine a ciel sereno" questa eventuale scoperta della
superluminalita' dei neutrini. Ad esempio le misure sull'invariate m^2
associato ai neutrini hanno dato quasi sempre valori negativi.

Bianucci continua con:
"Si d� il caso che un altro italiano, Erasmo Recami (foto), Universit� di
Bergamo, sia il profeta (inascoltato) dei tachioni. Nato a Catania nel 1939,
autorevole biografo di Ettore Majorana, ricercatore in numerose universit�
americane, fin dal 1968 Recami sostiene l'esistenza di particelle
superluminali, neutrini inclusi."

A quanto mi pare di ricordare, Recami e' un sostenitore del cosiddetto
"principio di reinterpretazione" che e', a mio avviso, quanto di peggio si
possa dire a sostegno dell'ipotesi di esistenza di segnali superluminali. E'
forse meglio parlare di masse immaginarie.

> Saluti,
> Aleph

Ciao,
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)




From mc8827_at_mclink.it
daniele.fua_at_unimib.it Mon Jan 3 21:57:08 2005
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From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Subject: Re: Misurare l'inclinazione dell'asse terrestre
Date: Mon, 03 Jan 2005 21:57:08 +0100
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From: Daniel <daniele.fua_at_unimib.it>
Subject: Re: Misurare l'inclinazione dell'asse terrestre
Date: Sun, 02 Jan 2005 14:55:46 GMT

Roberto ha scritto:
> vorrei gentilmente sapere -o anche avere un link al riguardo- in che
> modo si pu� misurare con una precisione del millesimo di grado
> l'inclinazione dell'asse terrestre.
Millesimo di grado?
Guarda che a quella precisione ci arrivavano gia' a meta' ottocento...
Tu volevi dire millesimo di secondo, ossia millesimo di 1/3600 di
grado :)

Si', a chi non abbia pratica non puo' che sembrare incredibile quello
che si riesce a fare con le misure astronomiche.
Non a caso (ma pochi lo sanno) teoria degli errori, minimi quadrati,
gaussiane, sono tutte nate per le misure astronomiche, ben due secoli
fa, appunto ai tempi di Gauss.

Daniel ha scritto:
> Prima di misurare qualcosa bisogna definire bene il "qualcosa" e
> rispetto a quale sistema di riferimento; in questo caso, mi sembra
> meno semplice del solito.
In effetti l'astrometria e la geodesia (che qui sono intimamente
connesse) stanno diventando un vero casino, dove c'e' da perdere la
testa per capire che cosa si definisce e che cosa si misura, che cosa
e' importante e che cosa si puo' trascurare (sempre meno cose, man
mano che si avanza con la precisione...).
Quello che io pensavo di aver capito 20 anni fa (e ci avevo fatto una
bella fatica) oggi e' praticamente da buttare.
Per cui non so nemmeno che cosa potro' dire di sensato :-(

Pero', prima di affrontare le difficli questioni che pone Daniel,
partiamo dai cosiddetti "principi primi" :)
Che cosa s'intende per "inclinazione dell'asse terrestre"?

Esistono *due* direzioni fondamentali:
1) l'asse di rotazione della Terra, che definisce i poli, l'equatore,
le latitudini...
2) il piano orbitale della terra medesima, che definisce la posizine
della Terra rispetto al Sole e ai pianeti (e anche alle stelle
"fisse").
Per definizione "inclinazione" (di solito in astronomia si dice
"obliquita'") sta a significare l'angolo tra l'asse polare e la
perpendicolare al piano orbitale, detto anche "piano dell'eclittica".

Da questa definizione si capisce che il modo piu' diretto per misurare
la detta obliquita' sta in opportune osservazioni del Sole.
In linea di principio (poi se si vuole essere precisi le cose si
complicano) basta misurare l'altezza del Sole sull'orizzonte al
mezzogiorno vero nei due solstizi: la differenza delle altezze e' il
doppio dell'obliquita', ossia circa 47 gradi.

Le complicazioni stanno in primo luogo nel fatto che il Sole non e' un
oggetto facile da osservare: e' troppo grosso e troppo luminoso...
Poi nel fatto che tanto l'asse terrestre quanto il piano dell'orbita
non sono fissi, ma cambiano posizione in modo complicato nel tempo:
per cui bisogna definire la data a cui si fa la misura, poi magari
parlare di "obliquita' media", ecc.

In modo molto piu' indiretto, ma alla fine piu' preciso, l'obliquita'
puo' anche essere misurata da osservazioni dei pianeti. Non e'
semplice, prima di tutto perche' i piani orbitali dei pianeti sono
tutti diversi, ma con un bel po' di misure e di conti ci si riesce...

> 1) L'asse terrestre sarebbe il vettore velocita' angolare o il vettore
> momento angolare? Come si e' detto ampiamente, le due cose sono diverse.
Come ho appena detto, si tratta della velocita' angolare.

> 2) Vogliamo sapere la posizione dell'asse terrestre cosi' definito
> rispetto al sistema di riferimento delle "stelle fisse" o rispetto a
> un sistema di riferimento solidale con la terra?
A dire il vero, fin qui ho usato un terzo sistema di riferimento:
quello del piano orbitale, detto anche "riferimento eclittico".
Naturalmente si puo' (anzi si deve) anche stabilire le posizioni
dell'asse terrestre e del piano dell'eclittica rispetto al riferimento
delle "stelle fisse", che oggi in realta' e' definito rispetto non
piu' alle stelle, ma a radiosorgenti lontane.

> E anche qui, mi rendo conto, la seconda possibilita' andrebbe chiarita
> meglio; diciamo, in modo intuitivo, che vogliamo sapere da dove spunta
> in una mappa dell'Antartide e del fondo dell'oceano in Artide quel
> benedetto asse supponendo anche che le mappe descrivino bene la
> realta' per un certo intervallo di tempo.
Quello che mi sento di dire per ora e' che esiste una rete di
osservatori, messi in posti che si ritengono geologicamente stabili
(penso al centro di placche tettoniche piuttosto rigide).
Poi c'e' tutta la rete dei satelliti, che misurano le stelle e le
posizioni degli osservatori.
I satelliti ci vogliono perche' essendo fuori atmosfera possono fare
misure sulle stelle (in luce visibile) con precisioni che da terra si
possono soltanto sognare...
Al tempo stesso sono collegati via radio agli osservatori terrestri, in
bande pochissimo disturbate da eventi atmosferici.
                      

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Mon Sep 26 2011 - 22:35:43 CEST

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