Re: TWIN PARADOX (long)

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Fri, 24 Dec 2004 21:59:19 +0100

Fabio Vegnuti ha scritto:
> ...
> Partiamo da quello che "penso" di aver capito.
> ______________RR______________
> Allora: io ho due "fenomeni" identici: lasciando perdere gli orologi,
> logori e abusati, pigliamo qualcos'altro, anzi, non pigliamo nulla
> Abbiamo IL nostro fenomeno (o meglio due uguali).
> Il nostro fenomeno ha una sua "durata temporale".
> E cio� caratterizzato da un "evento inizio fenomeno" al tempo t1 e un
> "evento fine fenomeno" al tempo t2.
Primo: vorrei sapere come fai a parlare di durate temporali, se lasci
perdere gli orologi.
E' usuale parlare di orologi proprio perche' la sola cosa che
interessa e'il tempo, e a casa mia gli orologi sono gli strumenti per
misurare il tempo :)

Secondo: non puoi dire che un fenomneo ha una "durata temporale".
detto cosi' non ha senso.
Va bene dire che ci sono i due eventi "inizio" e "fine" fenomeno, e
puo' darsi che esiste un rifl. inerziale in cui i due eventi avvengono
nelo stesso posto. Tu l'hai dato per scontato, mi pare, ossia hai
sottinteso che al fenomeno sia associato un dato rif.: quello in cui
"tutto e' fermo".
Bene, ma e' opportuno dichiararlo espllicitamente.

> ...
> Se invece V=/=0, misurando rispetto a A in quiete, avr� che
> l'intervallo in A � minore dell'intervallo in B
> Il rapporto fra i due intervalli di tempo dipende da V (giusto?) ed �
> proporzionale a gamma (o � esattamente gamma?)
E' esattamente gamma.

> Penso di poter affermare, in base al Principio di RElativit�, che
> eseguendo le misure in un Rif fermo rispetto a B, si ottengano gli
> stessi valori "invertiti": l'intevallo di tempo in B � minore
> dell'intervallo di tempo in A. Il rapporto � il medesimo...
OK, se ora stai parlando del secondo fenomeno: quello che si svolge
"fermo rispoetto a B"

> _________I Gemelli________________
> Qu� viene l'arcano. Ho cercato di ragionare un p� su quanto � stato
> scritto.
> Avevo gi� pensato agli eventi "partenza" e "arrivo" . Questi due
> eventi sono simultanei per entrambi i gemelli (si, ok, dovrei spiegare
> cosa vul dire "simultaneo" ma gi� qu� ho dei problemi).
Infatti non sono simultanei: sono *gli stessi* eventi.
Il primo evento e' il distacco dei due gemelli; il secondo e' il loro
ricongiungimento.

> A naso potrei anche lasciar perdere i gemelli.
> Fanno tanto "figo" perch� immaginare due gemelli di et� diversa �
> strano, ma se sono sulla strada giusta alla fine ho due eventi che
> hanno durata temporale diversa. Ho cio� due eventi (partenza e arrivo)
> che hanno deltaT diverso in due...... appunto. in due .. COSA?
> riferimenti? Sistemi di Coordinate?
Certo, i gemelli non sono necessari: bastano due orologi :-).
Pero' non dire "ho due eventi che hanno durata temporale diversa".
Gli eventi sono partenza e arrivo, e non hanno durata.
Quello di cui si discute puo' essere visto in due modi:

a) Usando i due orologi, senza tirare in ballo sistemi di riferimento.
Ci sono questi due orologi, che si lasciano e si ritrovano: se sono
stati azzerati alla partenza, al ritorno segnano tempi diversi.
Per es. e' cio' che accade nell'esper., di Hafele e Keating, dove
nessuno dei due orologi resta fermo, rispetto a nessun rif. inerziale.
La differenza e' oservabile e osservata.

b) Individuando due sistemi di rif., magari uno inerziale e l'altro
no. E' quello che fai nel seguito...

> ...
> In tutte le spiegazioni che ho letto, non si fa alcuna menzione
> all'accelerazione. Che non c'entri nulla?
C'entra, perche' se si muovessero entrambi di moto uniforme non si
potrebbero ritrovare. Uno almeno deve essere accelerato (potrebbe per
es. descrivere una bella circonferenza: mica deve andare per forza in
linea retta...)
Ma c'entra solo per questo.

> ...
> e se le due velocit� non fossero uguali in modulo? Se V1 (andata)
> fosse c/2 e V2 (ritorno) fosse 2c/3?
Funzionerebbe lo stesso, solo che il risultato sarebbe diverso.

> Il Prof. Fabri, in un suo post, ha detto che quello che conta � il
> deltaX e il deltaT. Ma qu� ho entriamo nella nebbia pi� assoluta. Le
> linee orarie..... queste sconosciute.
Non drammatizzare...
Se ti chiedessi di calcolare la lunghezza di una strana curva
disegnata in un piano cartesiano, avresti un'idea di come fare?
Sai calcolare la lunghezza di un segmento conoscendo le coordinate
degli estremi?
Se la curva fosse una spezzata, come faresti?

Nel caso piu' semplice (moto rettilineo, anche non uniforme) una linea
oraria non e' che una curva nel piano (x,t).
Minkowski ci ha insegnato che se quella curva e' un segmento, si puo'
definire la sua lunghezza come (Delta t)^2 - (Delta x)^2/c^2.

Ora prendi due punti A, B che hanno la stessa x ma diverse t.
La lunghezza del segmento e' Delta t.
Prendi poi un punto C a meta' strada nel tempo tra A e B, ma spostato
quanto alla x.
Sai calcolare la lunghezza di ACB? Sara' maggiore o minore di AB?

Che cosa rappresenta ACB? che genere di moto?
                                                  

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Fri Dec 24 2004 - 21:59:19 CET

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