Re: Approccio non matematico ai concetti fisici

From: Andrea <andrea2_at_despammed.com>
Date: Sun, 26 Dec 2004 10:41:19 +0100

"torn" <torn_at_despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:TtXyd.566503$35.23866455_at_news4.tin.it...
> In questo periodo il NG e` particolarmente ricco di post sulla relativita`
> di Einstein e su altra fisica avanzata. [..] non ho potuto fare a meno di
> notare come questi post contengano tante parole e pressoche` nessuna
> formula.
>
> [..] Ho allora provato a tradurre in italiano un concetto che conosco solo
> tramite qualche passaggio matematico non banale: nel vuoto, l'assenza di
> punti di equilibrio stabile per una carica esploratrice immersa in un
> campo elettrostatico.
>
> Non sono riuscito nel mio intento. Mi chiedo allora: sono io poco abile in
> questo genere di cose, o l'approccio alla fisica che faccia a meno della
> matematica e` destinato senza scampo a fermarsi ad un livello di
> conoscenza piuttosto superficiale?

Ciao, torn,

non sono d'accordo con la prospettiva in cui inquadri il problema generale.
Premetto che non ho letto i post sulla relativit� di cui parli, per cui non
mi posso riferire specificamente ad essi. Comunque secondo me il punto
importante non � l'uso o meno di alta matematica: basta leggere "QED"
di Feynman per vedere come molti problemi fisici anche complessi siano
spiegabili con l'aritmetica elementare.
La questione � semmai se un determinato ragionamento fisico si presta
o meno ad essere reso quantitativo: se s�, allora in linea di principio �
sempre meglio "mettere i numeri giusti" (ad esempio, questo � il motivo
per cui ritengo che il mio post
zseyd.53665$C94.16845_at_tornado.fastwebnet.it sulla turbolenza sia
poco riuscito). Ma ci sono anche questioni di fisica che sono "non
numeriche" per loro natura: l'esempio che fai sull'inesistenza di posizioni
di equilibrio stabile in elettrostatica � perfetto. In questo caso il
discorso non risulta meno fisico se, evitando l'uso di alta matematica,
riesci a non tradirne il senso profondo, anzi puoi risultare pi� chiaro
quando come su di un ng tu parli con persone di cui non conosci la
di preparazione. Restando sul tuo esempio, mi pare che la seguente
trattazione fili liscia, anche se l'ho scritta di getto ora e non garantisco
nulla:
1) L'esperimento mi dice che le linee di forza del campo elettrico
"nascono e muoiono" solo sulle cariche: da qui ricavo la legge di Gauss
"� la Faraday".
2) Considero un punto P dello spazio, in cui E = 0, non ci sono cariche,
e suppongo che esista una superficie sferica S attorno a P, di raggio
infinitesimo, che non contiene cariche. Se in tutti i punti di S il campo
elettrico fosse diretto verso il centro della sfera, allora per la legge di
Gauss in S ci dovrebbe essere carica, visto che entrano delle linee di
forza senza che ne esca nessuna. Dunque ci sono dei punti di S in cui
E non � diretto verso P. E' allora chiaro che una carica esploratrice
positiva, messa in P, non � in equilibrio stabile sotto l'azione del solo
campo E, perch� c'� almeno una direzione lungo la quale pu� essere
"spinta via" da P.
Questa spiegazione mi piace anche perch� � ingannevolmente semplice:
difatti viene spontaneo concludere che, visto che abbiamo usato solo la
legge di Gauss, allora non solo in elettrostatica ma anche in
elettrodinamica, dove la legge di Gauss vale tale e quale, non esistono
posizioni di equilibrio stabile. Sappiamo tutti che questo � falso, e ci�
ci obbliga a ragionare di pi� sulla spiegazione stessa....


Alla luce di tutte queste ragioni, direi che, anche se in linea di principio
sarebbe sempre meglio rendere quantitativo ogni discorso che si presti
a ci�, fare dei post senza numeri � "peccato veniale", purch� ovviamente
non si tradisca il concetto originario. Ricordiamo che un ng, per ovvi
motivi, non � un luogo deputato allo studio ed alla "produzione" della
scienza, ma resta comunque un piacevole passatempo: certo non puoi
pensare di studiare il teorema di Riesz-Markov, o la dinamica dei corpi
rigidi, leggendoti i post in Usenet. E' chiaro che spesso e volentieri
bazzicando qui si trova l'occasione per fare "vera fisica", ma non � quello
lo scopo del ng, cos� come quando uno sceglie di leggere un buon
romanzo lo fa per diletto e non con lo scopo della crescita personale,
che semmai pu� essere un gradito "effetto collaterale".


Ciao,

Andrea
Received on Sun Dec 26 2004 - 10:41:19 CET

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