Re: Funzioni d'onda

From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Thu, 23 Dec 2004 18:29:55 GMT

                    Il 19 Dic 2004, 20:47, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:
> Tetis ha scritto:
> > Devo assolumente intervenire.
> > Devo dire che anche a me era stata inculcata questa
> > immagine di una posizione scettica dei fisici rispetto
> > ai chimici circa l'idea di particelle elementari.
> In questi gionri mi e' capitata sotto'occhio, per puro caso, una
> citazione che viene proprio a fagiolo:
>
> "But I must confess I am jealous of the term _atom_: for though it is
> very easy to talk of atoms, it is very difficult to form a clear idea
> of their nature, especially when compound bodies are under
> consideration."
> (Michael Faraday, 1883)
>
> (Attenzione a "jealous", che qui vuol dire "sospettoso" :) )

Quello che ho trovato curioso � che nessuno mi abbia fatto
notare che Boyle fu un atomista convinto, pure se effettivamente
responsabile di una posizione che costituiva un passo indietro
rispetto ai primi modelli atomisti franco olandesi.
Forse perch� Boyle era un fisico sperimentale, mentre
Gassendi e Cartesio erano filosofi e Sennert un chimico
sperimentale?
Per contro molti libri attribuiscono parte del merito dei lavori di
Lavoisier e di Proust e dello stesso Dalton (inglese) a Boyle, e
non evidenziano nella giusta misura il fatto che questi ultimi
si muovono nella direzione di rimuovere le riserve critiche di
cui Boyle aveva infarcito "il chimico scettico", sulla base di ci�
che egli __non__ era riuscito a dimostrare per via di
esperimentazione, rispetto al modello molecolare ed atomico,
ma sembrano muoversi invece nel solco delle idee di Gassendi,
Cartesio e Sennert. Quello che non convinceva Boyle era
essenzialmente il fatto verificato da Lavoisier che nelle
trasformazioni chimiche non si abbiano variazioni materiali.
Boyle non sembrava convinto ad esempio che si conservassero
le quantit�, ma il suo contributo scettico, in linea con la critica
di Gassendi Cartesio e Sennert al pi� costante aristotelismo
sfat� il mito pre platonico dell'esistenza di soli quattro elementi.
Non pi� acqua icosaedrica, aria ottaedrica, terra cubica e fuoco
tetraedrico. Fra i risultati di queste escursioni ho trovato che
Cusano aveva teorizzato in piena modalit� teologica che
l'universo non avesse un punto fisso. Mentre il suo punto
forte era la coincidenza degli opposti. Secondo questo principio
l'unico modo per comprendere la sostanziale unit� ed infinit�
dell'universo nella finitezza della nostra risorsa linguistica era
accettare che l'infinito � capace di superare la contraddizione
delle opposizioni dovute ad una conoscenza parziale. Come
esempio di ci� esibiva la rappresentazione del cerchio per
approssimazione poligonale infinita, mentre ogni poligonale
� discontinuamente rettilinea il cerchio pu� essere liscio con
continuit�. E la necessit� di infiniti centri era dovuta alla naturale
infinit� della perfezione divina incompatibile con un solo registro
posto nel centro. La terra in base a questo argomento non poteva
essere il centro dell'universo, n� poteva essere ferma. Ma ogni
parte dell'infinit� di parti che compongono l'universo si muove.





 
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> Elio Fabri
> Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Thu Dec 23 2004 - 19:29:55 CET

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