Re: Vrlocità fotoni nel vetro

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_units.it>
Date: Mon, 6 Jan 2020 01:07:33 +0100

Il 05/01/20 20:56, Wakinian Tanka ha scritto:
...
> Ma la domanda è: anche se il campo em nel materiale non è quello libero, in quanto le cariche elettriche nel materiale, elettroni in primis, interagiscono necessariamente con il campo esterno e generano a loro volta un campo indotto che si sovrappone al primo risultando in un nuovo, un campo elettrico risultante non nullo dovrà pur esserci.
> Cosa sono i quanti di energia di questo campo se non fotoni?

Senza tentare l'improbabile impresa di fare una specie di Bignami di QFT
sul NG, posso cercare di darti una risposta sensata con un'analogia (su
un terreno che credo ti possa essere più familiare).

Immagina una molecola poliatomica di cui vuoi studiare le vibrazioni
attorno alla configurazione di equilibrio.

Sai che se usi come coordinate gli spostamenti dalle posizioni di
equilibrio, il moto è alquanto complicato. Un modo per semplificare il
problema è di fare un cambio di variabili e sostituire gli spostamenti
di ciascun atomo dalla posizione di equilibrio con certe particolari
combinazioni lineari degli stessi, i modi normali, ciascun modo normale
essendo governato da una dinamica armonica semplice e in termini di
questi modi normali il moto più generale della molecola è esprimibile
come sovrapposizione di tutti i modi normali. In pratica, ad
un'hamiltoniana interagente, con una trasfomazione lineare esatta,
sostituiamo una somma di hamiltoniane non interagenti.

Succede però che non sempre ci fermiamo all' analisi della molecola
imperturbata. Potremmo p.es. voler studiare le vibrazioni della stessa
molecola adsorbita su una superficie.In tal caso i modi normali della
molecola si accoppieranno con le vibrazioni degli atomi di superficie (o
i modi normali della suprficie). Risultato: la nuova hamiltoniana non
sarà più una semplice somma di hamiltoniane indipendenti (una per modo
normale) ma occorrerà tenere conto delle nuove interazioni.


Questo potrebbe esser fatto in nodo perturbativo, mantenendo i modi
normali della molecola isolata come gradi di libertà elementari in
termini dei quali descrivere tutto, Oppure potremmo procedere ad una
nuova diagonalizzazione dell' hamiltoniana complessiva (molecola +
superficie) per trovare di nuovi modi normali per il problema interagente.
I nuovi modi normali sono gli stessi dei vecchi? No. E potrebbero avere
proprietà anche abbastanza diverse dai vecchi.

Modi normali originali <=> fotoni
Modi normali del sistema interagente con la superficie <=> nuove
quasi-particelle. Perché mai chiamarle fotoni? Tra l'altro avendo massa
diversa da zero?

E' un'analogia ma spero possa farti intravedre dove sta il problema.

Giorgio
Received on Mon Jan 06 2020 - 01:07:33 CET

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