Re: Vrlocità fotoni nel vetro
Il 06/01/20 14:55, Soviet_Mario ha scritto:
....
> purtroppo posso seguire solo a livello molto superficiale
> l'interessantissimo discorso,
che però devi tenere in conto è ugualmente superficiale. Ripeto che è
un'analogia ma con l'analogia non fai neanche mezzo passo se cerchi di
*utilizzarla* al di là di quello che è. Su questo sono estamamente rigido.
> ma una cosa mi colpisce molto e stupisce :
> come mai questi fotoni fusi nella fase condensata non subiscano una
> sorta di decoerenza, ossia come mai non ne escano completamente
> termalizzati, riemergendo invece spesso arzilli (con quasi le stesse
> frequenze, e quasi le stesse direzioni, o cmq con una certa collimazione
> residua se rifratti).
Ecco, appunto. Su questo terreno non provo neanche a seguirti. A parte
che non capisco cosa c'entri la decorenza. Si era parlato di fotoni
coerenti? Immagino tu stia intendendo una diffusione forte entrando nel
reticolo di fotoni che arrivano ben collimati in k. Non è automatico che
non resti una forte collimazione. Ma, ri-ri-peto non se ne può parlare
per analogia.
....
> cos'è in particolare che conferisce la massa ai fotoni, se il tipo di
> campi con cui interagiscono ha la stessa natura dei campi di cui era
> costituito il solo fotone ?
Stessa natura? Qui può averti fuorviato un aspetto molto particolare
dell'analogia (modi normali della molcola che si mescolano con modi
normali della superficie). Non è la situazione "generica".
Il meccanismo di "creazione di massa" invece non è "un caso
eccezionale". Se hai prsente le descrizioni divulgative, è quello
dietro il cosiddetto "meccanismo di Higgs" che sta dietro le masse
finite dei bosoni di gauge delle interazioni deboli.
Ma, di nuovo, non vado oltre per due motivi: il primo è che sono cose
che ho studiato in passato ma non fanno parte del mio "pane quotidiano"
e quindi non controllo completamente, men che meno a livello da poterne
dare una trattazione "divulgativa ad alto livello" corretta. Dall'altra
parte non credo che se ne possa parlare senza aver digerito almeno le
basi di QFT. Non è infattibile, ma un NG non mi sembra lo strumento adatto.
Con questo, spero che nessuno me ne voglia se dichiaro di preferire di
non proseguire ulteriormente sull'argomento. A meno di casi molto
particolari.
Se invece a qualcuno interessasse qualche suggerimento bibliografico
sugli elementi di base di QFT, posso darne qualcuno.
Giorgio
Received on Mon Jan 06 2020 - 16:34:37 CET
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