"Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> wrote in message
news:32gucqF3lp1e3U1_at_individual.net
> "Tetis" <gianmarco100_at_inwind.it> wrote in message
> news:155Z185Z25Z64Y1103287479X5603_at_usenet.libero.it...
>
> Eh eh, da bravi fisici, ci siamo rivolti all'esperimento e la situazione si
> e' finalmente mossa.
> A me pare che la questione originale possa chiudersi dicendo che cio' che tu
> trovi comodo io invece trovo (nel caso della descrizione del paradosso dei
> gemelli da fare ad uno alle prime armi) altamente scomodo.
>
> Mi chiedi la descrizione di uno schema non lorentziano efficace per la
> descrizione dei fenomeni.
Come ho detto ripeto: uno schema che evidenzia il punto
instabile su base operazionale va piu' che bene a patto
che sia capace di rendere conto di tutte le costruzioni dello
schema lorentziano. Da quel che sospetto invece l'argomento
dei critici che accolgono il convenzionalismo con
entusiasmo e' che non risulta compromessa la validita'
dello schema lorentziano, mentre cambia completamente
l'interpretazione. Il fatto e' che sarei anch'io entusiasta
di uno schema interpretativo del genere se fosse applicato
coerentemente alla teoria dei campi, alle interazioni, alle
definizioni di impulso, e non emergessero problemi.
Quindi scusami se insisto, ascolto volentieri argomenti sulla
formulazione generale del punto di vista convenzionalista
che includa la definizione di impulso, la dinamica relativistica,
ed eviti paradossi evidenti come quello che una sincronizzazione
ottica non e' compatibile con una sincronizzazione ad orologi mobili.
Le formulazioni puramente operazionali che ho visto fino ad oggi,
inclusa quella di Giles, mi comunicano sempre un'inquietudine di
misconoscenza.
Cioe' se uno parte a voler costruire uno schema di interazione,
a dire che esistono solo le osservazioni, le
comunicazioni, le informazioni, i gruppi, etc... finisce presto
per avere difficolta' e circolarita' logiche connesse con la nozione
di tempo e di movimento. Allora perche' torturare uno studente
con questi lambicchi se non si dispone nemmeno di tutti gli strumenti
logici per risolverli, quando alla fin della fiera sono necessarie
comunque delle assunzioni di principio e delle categorie prime
prive di giustificazione? Perche' non dire semplicemente: "assumiamo
che lo spazio e le proprieta' del moto sono isotrope" e non lasciamo
il critico convenzionalista in compagnia di Zenone? Ti rispondo io:
perche' senza Zenone nessuno avrebbe escogitato il metodo di esaustione.
Quindi procedi buon convenzionalista... esauriscila questa questione,
non lasciarci in sospeso.
Se e' vero che all potrebbe obiettare al cranck
> che questi dovrebbe dimostrare la sua osservazione riguardante la asimmetria
> della velocita' della luce, e' anche vero che il crank potrebbe obiettare ad
> all che lui dovrebbe dimostrare la non validita' del tempo assoluto. Il
> cranck, previa correzione del valore della velocita' della luce di andata ha
> fatto si' che all'incontro fra C e B i due avessero l'orologio segnante lo
> stesso istante e, finche' non viene messo di fronte ad altre evidenze
> sperimentali, puo' obiettare che il tempo e' assoluto e la luce in direzione
> AB viaggia piu' velocemente che in direzione BA).
>
> Pero', vorrei evitare di andare avanti nuovamente con miei discorsi prima di
> esser certo di aver compreso i tuoi. Nel caso specifico vorrei capire bene
> se ho inteso correttamente la richiesta.
> Capisco che la tua richiesta non e' ristretta alla descrizione di un
> fenomeno ma alla descrizione di tutti quelli noti allo stato attuale. Ma
> intanto a me, per capire, servirebbe sapere se la tua richiesta ridotta ad
> un fenomeno potrebbe essere riscrivibile nella forma da me data sopra.
Mi spiace ma non posso rispondere perche' nel frattempo ho cancellato
la formulazione da te data sopra. Potresti riformularla? Pero'
vorrei che sostituissi "descrivere" con quantificare. So che per
i testi seri e le persone serie la descrizione deve includere la
quantificazione. Cioe' la mia richiesta in senso lato puo' essere
detta in questo modo: "E' possibile dedurre e quantificare le
descrizioni fenomeniche che sono deducibili in schema lorentziano
senza usare degli assiomi di Einstein quello che asserisce la
non convenzionalita'?" La risposta che dovresti dare e':
non esiste tale assioma. Dunque la risposta deve essere si,
deve esistere un invariante... etc... tuttavia in questo modo
non spieghi che la scelta di riferimento in cui valgono le
trasformazioni di Lorentz e' convenzionale. Un'ideuzza:
riscrivere le trasformazioni di Lorentz senza assumere la
sincronizzazione. Ricorrendo a distanze, differenze di tempo,
etc... Dovrei trovare qualche tentativo sui miei quaderni
di esercizi.
> Poi comunque, almeno per quanto riguarda "i fenomeni" che sarei in grado di
> descrivere, risponderei (elettromagnetismo si', RG no). Ma come ripeto non
> vorrei rispondere ad una domanda quando tu invece me ne stai facendo
> un'altra.
>
> Ciao.
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Received on Mon Dec 20 2004 - 14:45:45 CET