Re: I soliti dubbi sulla relatività

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Thu, 16 Dec 2004 21:46:05 +0100

Tetis ha scritto:
> Certo resta vero il fatto che gli epicicli
> lunari risultano di carattere differente da
> quelli di tutti i pianeti esterni.
D'accordo: infatti la Luna non ha moto retrogrado.

> Quello che credo � che il sistema tolemaico dovrebbe introdurre
> degli altri epicicli, per via della precessione (ma non sono certo che
> sia questo il suo nome) causata dal sole: c'� un moto della durata di
> 9 anni e mezzo (altro che Kim Basinger), che fu riconosciuto subito
> dai babilonesi, e che Newton riusc� a spiegarsi, come anche Clairaut,
> Eulero e d'Alembert quando cercarono di dimostrare che la gravitazione
> universale non poteva essere vera, solo per met�.
Questo e' l'avanzamento del perigeo.
Poi c'e' un altro effetto: la precessione del nodo ascendente (ossia
del piano orbitale), che ha un periodo di circa 19 anni.

> Causa di questa difficolt� si scopr� in seguito essere l'esistenza
> delle risonanze.

Non direi: non c'e' nessuna risonanza in questo caso. Purtroppo uno
sviluppo in serie che veniva arrestao al primo termine converge molto
lenatmente, per cui il resto e' grande quanto il primo termine...

> L'effetto di questo moto aggiuntivo non dovrebbe risultare in
> una variazione aggiuntiva del diametro apparente. Sbaglio?
Non sbagli.

> Ipotizzando la terra ferma mentre tutti
> i pianeti ed il sole si muovevano avrebbe richiesto
> verificare che tutti i pianeti ed il sole fossero
> ben pi� leggeri della terra.
Non credo che questo fosse sentito come un problema: nella fisica
aristotelica la Terra era "naturalmente" il corpo pesante per
eccellenza...

> La questione seriamente difficile nel sistema copernicano era capire
> come potesse la terra muoversi intorno al sole ed apparire ferma. E mi
> piacerebbe sapere se Copernico si fosse posto la questione e come
> avesse argomentato.
Non so, ma credo che al tempo di Copernico le argomentazini dinamiche
fossero un miscuglio di senso comune e di concetti metafisici.

La modernita' di Galileo sta appunto nell'essere stato capace di
districare i due aspetti, e ragionare solo su cose osservabili e
misurabili.
Per quello a me sembra che la prima gionrata del "Dialogo" sia ben
piu' fondamentale di quanto non si dice di solito: li' G. assume il
principio che la Luna e' un corpo materiale, con le stesse proprieta'
di quelli terrestri, e applica ad essa gli stessi argomenti ottici e
meccanici che conosce validi sulla Terra.
                              

------------------------------
Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
------------------------------
Received on Thu Dec 16 2004 - 21:46:05 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:22 CET