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From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Mon, 13 Dec 2004 12:24:40 GMT

                    Il 12 Dic 2004, 01:05, "Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> ha scritto:

> > Come ho gi� detto le due situazioni sono esattamente simmetriche
> > nelle ipotesi della relativit� ristretta.
>
> Non saprei quali potrebbero essere ipotesi non della relativita'
ristretta,
> ad ogni modo, direi che su questa storia della simmetria si sia finalmente
> concordato.

E' per esempio un dato di fatto noto da qualche anno che la radiazione
di fondo misurata dalla terra presenta una polarizzazione. C'e' una
anisotropia
che si puo' attribuire al fatto che la terra risulta in moto rispetto al
riferimento nel
quale la radiazione di fondo e' isotropa con una velocita' di trecento
chilometri
al secondo. Ora se si ammette che la misura della radiazione di fondo sia
uno
degli esperimenti ammessi e' evidente che non vale il principio di
relativita'.
Occorre emendarlo alla maniera in cui lo emendo' Galilei considerando un
riferimento chiuso entro un naviglio. Pero' non e' affatto ovvio che
l'anisotropia
non celi effetti piu' significativi che non sia in alcun modo possibile
schermare.
Effetti di anisotropia del fondo gravitazionale ad esempio. Questi effetti
non siamo
ancora in grado di misurarli mentre non si comprende perche' non dovrebbero
esistere.

[cut]


> > Vorrei che ti limitassi a rispondere a queste due domande.
> >
> > > ...
> > > - ipotizziamo che una navicella X si muova con moto rettilineo
> [...]
> > Ovviamente la domanda �: sui due taccuini � segnata la stessa cosa??
>
> Si' sui due taccuini e' segnata la stessa cosa.

Questo e' tutto quello che ha chiesto all.


> Perfetto, questa e' una domanda interessante (a parte il fatto che non ho
> capito se tu intendi che C si fermi su B o no;

Intendo che C si fermi nei pressi di B.

ad ogni modo quello che C
> legge su B, e anche quello che legge sul proprio orologio, non dipende
certo
> da se si ferma o meno)!

Ovviamente non e' vero questo. E' vero solo se assumi un'arresto istantaneo.
Altrimenti puo' solo dire che il tempo misurato dall'orologio solidale al
punto C
in caso di arresto istantaneo e' minore del tempo misurato dall'orologio al
punto
C in caso di arresto graduale.

Se si assume la sincronizzazione standard allora
> e' vero che C leggera' su B un istante superiore a quello che legge sul
> proprio orologio.

Questo e' quanto basta. La sincronizzazione standard non risente delle
critiche e dei problemi relativi all'invarianza conforme. L'obiezione basata
sull'invarianza conforme e sul fatto che l'assunzione di isotropia e'
arbitraria
dimostra essenzialmente che possiamo assumere la condizione di isotropia
per criterio coerente di misura delle distanze e per impostare coerentemente
con questa assunzione una sincronizzazione. Questo ammesso ovviamente
che l'invarianza conforme sia completa e perfetta, ma la questione se
l'anomalia di Weyl sia effettiva o meno e' questione aperta. E non l'hanno
certo
chiusa gli articoli che citi. La storia della simmetria conforme e'
difficile ed intricata,
le varie edizioni di questa simmetria ne hanno sempre piu' esteso il campo
di
validita', anche quando si credette di dovere definitivamente rinunciarvi in
ambito
quantistico Poliakov dimostro' che la simmetria conforme e' compatibile con
un'estensione delle dimensioni. La simmetria conforme nasce dallo studio
delle
equazioni di Maxwell, ma era stato osservato che l'inerzia sfugge a questa
simmetria. A meno di non modificare il quadro geometrico allora la simmetria
conforme potrebbe essere violata nel quadro della relativita' generale ad un
livello fenomenologico parziale. A questo livello la questione della
isotropia
della velocita' della luce diventa molto piu' sottile e difficile. Se ci
appoggiassimo
solo al mondo elettromagnetico dovremmo concludere che l'assumerla e' solo
una questione convenzionale, ma dato che gli atomi esistono e le loro masse
non
si riconducono alla fenomenologia elettromagnetica la questione e' piu'
delicata, in
tal caso l'assunzione di isotropia potrebbe risultare in un'assunzione
impropria.
 

> Questo fatto comunque ***non ha nulla a che fare*** con il paradosso dei
> gemelli che descrive un ***fatto non vuoto dal punto di vista fisico***
> cioe' descrive qualcosa di non convenzionale (a fine viaggio di andata e
> ritorno, indipendentemente dalle convenzioni adottate, un gemello
risultera'
> piu' giovane dell'altro).

E come se non ha a che fare col paradosso dei gemelli. Ora C riparte in
direzione di A ed allora se assumi valide le risposte che hai dato finora
risulta dimostrato il paradosso dei gemelli.

> Dal fatto che poni la seconda domanda ne deduco che ignori la tematica
della
> convenzionalita' della simultaneita'. Ho mandato qualche post fa una serie
> di riferimenti sull'argomento, uno dei quali reperibile online. Inoltre ho
> ricordato il mio post dell'agosto 2003 su isf nel quale riportavo un ampio
> stralcio di un saggio di Boniolo e Dorato nel quale veniva presentata la
> questione (li' viene presentata come se fosse ancora aperta ma io non ho
> piu' ormai alcun dubbio sul fatto che sia chiusa. Cioe' penso che chi
> ritiene la questione ancora aperta (cioe' chi ritiene che possa darsi una
> qualche risposta non vuota dal punto di fisico alla tua seconda domanda)
non
> ha capito, o non conosce, le argomentazioni di Anderson e Stedman (i quali
> rimandano a Moeller)).

Come ho detto e ripeto la questione non e' affatto chiusa. Moeller Anderson
e Stedman hanno chiuso la questione entro un quadro teorico che esclude
dal proprio campo larga parte della fenomelogia del mondo fisico. Mentre
d'altra parte il fatto che la questione sia chiusa al livello della
fenomenologia
macroscopica dell'elettromagnetismo gioverebbe semmai alla scelta
convenzionale adottata da Einstein. In quanto si trattarebbe di scegliere
fra
un quadro di ipotesi equivalenti e non verificabili sperimentalmente quella
piu' semplice.

> Ciao.
> --
> Bruno Cocciaro
> --- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
> --- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
> --- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
>
          

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Received on Mon Dec 13 2004 - 13:24:40 CET

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