(wrong string) � della luce

From: dumbo <_cmass_at_tin.it>
Date: Thu, 09 Dec 2004 19:45:54 GMT

"cUpY`" <antonio.grecoANTl-SP4M_at_email.it> ha scritto nel messaggio
news:226td.470506$35.20305727_at_news4.tin.it...
> dumbo wrote:

> >> Simmetricamente, se tu potessi vedere cosa sto facendo io, mi
>>> vedresti muovermi a scatti, velocissimo.

> > questo succede solo nella fase di moto non uniforme
> >(...) nella fase di velocit� uniforme, lui vede te muoversi
> >lentamente, proprio come tu vedi lui muoversi lentamente.

> Ma a questo punto, non riesco pi� ad immaginarmela
> questa benedetta
> relativit�. Come si spiega che entrambi vediamo
>l'altro a rallentatore?

Se cammini, vedi l'albero muoversi e te stesso fermo;
simmetricamente, l'albero vede te muoversi e se stesso fermo.
E' un principio di simmetria che nella vita di tutti i giorni
accettiamo senza problemi (anche se forse faremmo meglio
a porcelo). Se la simmetria del moto non ti turba nel primo
caso, perch� ti turba nel secondo?

> E perch� durante la decelerazione e riaccelerazione (cambiamento di rotta)
> quello a terra viene visto veloce?

altrimenti la natura cadrebbe in contraddizione;
� un dato di fatto (sottolineo con forza: un dato di fatto
sperimentalmente provato) che i due orologi al ritorno
non sono pi� sincroni; ne segue che la loro situazione
non pu� essere simmetrica per tutta la durata del viaggio,
ma deve esserci almeno un momento in cui la simmetria
viene a mancare, e uno degli orologi deve andare
pi� in fretta (cio�, battere il tempo con frequenza maggiore)
dell'altro a giudizio di tutti gli osservatori dell'universo.
Altrimenti come si spiegano le due et� diverse alla fine?

Ma il momento (o i momenti) di dissimmetria pu� esserci
solo durante l'accelerazione di chi, fra i due, inverte
la rotta, visto che nei moti uniformi vale il principio di relativit�
con la conseguente perfetta simmetria dei due sistemi.

Ti faccio un esempio (anche questo sperimentalmente provato)
di rallentamento non simmetrico degli orologi:
hai due orologi identici (= usciti dala stessa fabbrica)
A e B , ma A � fermo al livello del mare, B � fermo su una
montagna. E' provato che A resta sistematicamente indietro
rispetto a B (� la differenza di potenziale gravitazionale fra le due
quote a causare il ritardo). Ora, questo ritardo � asimmetrico:
cio� se un fisico a fianco di A guarda B, lo vede andare pi� in fretta
di A; e se un fisico a fianco di B guarda A, lo vede andare pi� lento
di B. Cio�, non � vero che ognuno vede l'altro andare
pi� lento di se stesso. Come vedi pu� benissimo esserci
una mancanza di simmetria tra gli orologi. In quest' ultimo
esempio la mancanza di simmetria � legata alla gravit�,
mentre nel caso dell'astronave � legata all'accelerazione
che hai tu, astronauta, quando inverti la rotta per tornare a terra;
e infatti non c'� modo di distinguere tra effetti della gravit� ed effetti
dell' accelerazione: sull'astronave sei sbattuto in avanti perch� freni,
ma la stessa cosa ti capita se l'astronave, ferma nell' hangar
dell'astroporto,
viene afferrata da una gru e messa in posizione verticale. Nel primo caso
perdi l' equilibrio a causa delle forze di inerzia dovute al frenamento,
nel secondo lo perdi a causa della gravit�. Gli effetti sono gli stessi sul
tuo
corpo e su tutto il resto che � nella cabina, per cui se � vero (ed � vero)
che la gravit� (*) rallenta gli orologi, � altrettanto vero che
l'accelerazione
dell'astronave fa lo stesso, ed ecco perch� l'orologio sull'astronave �
realmente pi� lento di quello sulla terra; per� attenzione, questa
dissimmetria
astronave - terra si ha solo se c'� accelerazione, perch� se l'astronave si
rimette a procedere con moto uniforme e rettilineo, allora il suo orologio
e quello terrestre ripiombano in condizione di simmetria ed entrambi
(l'astronauta e il terrestre) vedono l'orologio dell'altro andare piano e il
proprio andare forte.

------------
(*) pi� precisamente: � la differenza di potenziale gravitazionale che
causa la differenza di ritmo tra l' orologio in alto e quello in basso.
----------------

>Capisco che pu� essere frustrante stare appresso a delle palle al piede
> come noi, quindi capir� se non mi risponderai.

Tranquillo, non ci sono n� palle al piede n� frustrazioni:
ri-riflettere su queste cose fa bene anche a chi le conosce
gi� o crede di conoscerle, e inoltre il dettaglio sottolineato
dal tuo intervento (nella fase accelerata del viaggio la terra
invecchia pi� in fretta dell'astronauta, e questi se ne accorge)
non � banale ed � un bene che sia venuto fuori.

bye
Corrado
Received on Thu Dec 09 2004 - 20:45:54 CET

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