Il 06 Dic 2004, 20:41, "all" <domeniconi.a_at_libero.it> ha scritto:
> No, in quell'istante se l'astronauta vede sull'orologio fisso in B tc1 + 5
> anni, la stessa cosa che vede anche l'osservatore fisso in B. Tu invece mi
> stai dicendo che l'osservatore fisso vedrebbe tc1+pochi minuti. Per quale
> motivo dovrebbero vedere due cose diverse? E' un errore di trascrittura o
mi
> sfugge qualche cosa?
State considerando due situazioni differenti. Bruno sta pensando a quella
situazione in cui esiste un riferimento solidale con C il quale ha
un'estensione
per cui ogni osservatore fra A, I e B puo' guardare in ogni momento
l'orologio
del riferimento solidale a C che passa da quelle parti. E vuole porre in
evidenza
il fatto che il riferimento AIB si muove rispetto al riferimento solidale
con C allo
stesso modo come si muove il riferimento solidale con C rispetto al
riferimento
AIB ovvero con la medesima velocita' assoluta. Ad esser pignoli le due
situazioni
non sono proprio simmetriche. Infatti per ottenere la stessa descrizione
simmetrica
occorre numerare i metri sul riferimento di C in verso contrario ai metri
sul riferimento
AIB. Ora uno degli aspetti controintuitivi della relativita' e' che come il
riferimento AIB
registra una differenza crescente a favore della gioventu' di C diciamo, la
stessa identica
cosa registra il riferimento solidale con C a favore della gioventu' di A, I
e B.
Qual'e' il retaggio di intuizione che ci fa apparire strana questa
situazione? E' il fatto
che nel mondo newtoniano il fatto che due eventi avvengano nello stesso
momento e'
una questione ben posta ed assoluta. Non cosi' nel mondo della relativita'
ristretta.
Fin qui il ruolo di difensore della bonta' delle tesi di Bruno che le
difendera' da se stesso,
ora pero' devo dire che continuo a considerare violentemente antididattico
questo modo
di procedere per sfida dell'intuizione. In verita' quel che uno scopre
leggendo libri come
quelli di Einstein, che qui sono stati spesso giudicati criticamente e' che
l'intuizione non
viene mai sfidata. Si procede sempre passo passo mettendo insieme i fatti
noti e mai
si puo' cercare di capire i passi intermedi partendo dalle conclusioni.
Quindi mi associo
al consiglio di leggere le dispense e di fidarsi dei propri ragionamenti che
fino a questo
punto da parte di all sono stati in larga misura corretti. Bruno vuole forse
dimostrare la
tesi che all non ha capito la relativita' della simultaneita'? Se cosi'
fosse trovo questo
atteggiamento puramente violento, orientato a generare confusione e senso di
errore piuttosto che fiducia nelle proprie argomentazioni e piacere della
scoperta.
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Received on Tue Dec 07 2004 - 11:49:17 CET