Re: Perché il vetro viene considerato come un liquido?

From: Claiudio <claiudio_at_libero.it>
Date: Fri, 09 Sep 2011 16:18:33 +0200

Il 06/09/2011 23:17, Soviet_Mario ha scritto:
> Ora ti metto una pulce nell'orecchio che non sapr� chiarirti a mia volta
> perch� non la so : nonostante esistano metalli con carattere amorfo
> praticamente totale (ad es. polveri ottenute facendo brinare di colpo
> vapori metallici ottenuti in vario modo su pareti freddissime e a bassa
> pressione) in cui gli atomi sono ammassati completamente alla rinfusa,
> non ho mai sentito parlare di vetri in questo caso. Perch� ? Boh, non lo
> so.
Sei sicuro che non stai parlando della metallurgia delle polveri ? Il
processo di cui hai parlato, l'atomizzazione, serve a produrre il
materiale di partenza per la sinterizzazione.
Il tutto verr� inserito in un involucro adatto, portato ad elevate
pressioni ed elevate temperature.
Come regola generale, ma non assoluta, la temperatura � circa 0,5-0,6 la
T di fusione, in kelvin. Dipende dal tempo che si vuole lasciare a
riposare, alle condizione di pressione e temperatura. Sui vantaggi dei
materiali prodotti per sinterizzazione, basta cercare un p� su internet.

> Un liquido, sottoposto ad una forza di entit� sufficiente ma COSTANTE,
> scorre, ossia si deforma per sempre.
> Un solido policristallino, normalemnte subisce una deformazione, ma poi
> varia il proprio modulo elastico e le altre propriet� meccaniche
> dipendenti dalla deformazione (si incrudisce, si irrigidisce), ergo se
> la forza non aumenta, si modifica un po' e poi cessa di piegarsi,
> essendo diventato pi� duro. Almeno entro una certa regione del grafico
> Stress/Strain. Se si supera il punto di snervamento, procede la
> deformazione e fa anche meno resistenza, sicch� alla fine cede con
> frattura.
Non proprio. Superato lo snervamento, il corpo si incrudisce, cio�
presenta caratteristiche meccaniche superiori. Infatti la curva
sforzo-deformazione (reale) dei materiali metallici di comune utilizzo,
dopo la zona elastica, � bene o male crescente (fa eccezione il ferro
dolce e il ferro extra dolce).
E il modulo elastico rimane costante, a seconda del materiale(acciaio
206-201 GPa, alluminio 70 GPa, e cos� via). Anche dopo che ha subito un
incrudimento.

> Un liquido, se non gli imponi mai una velocit� superiore alla sua
> velocit� di scorrimento interno, si deforma per sempre e non si rompe mai.
> Se tenti di superare quella velocit� di deformazione, anche lui ha un
> fragile failure cmq.
Per intendere fragile, si usa "brittle".
Ma secondo me in un liquido semplicemente non si parla di frattura
fragile: le nuove superfici che si formano non permettono di ritornare
all'oggetto iniziale.

>
> Un liquido viscoso o solido amorfo, come vuoi, SOTTO la sua Tg in
> particolare si comporta da solido fragile in ogni caso, e non scorre.
> SOPRA la Tg invece pu� essere deformato all'infinito (avendo pazienza)
T_g: temperatura di transizione vetrosa. Cio� quando il materiale
rammolisce e _comincia_ a comportarsi come un liquido viscoso

Comunque anche nei materiali metallici cristallini si ha un fenomeno
simile: lo scorrimento viscoso ("creep", in inglese). � pi� sentito per
gli oggetti policristallini, meno per quelli monocristallini.
Praticamente, sottoposto ad alta temperatura, il materiale si deforma in
maniera lineare con il tempo, fino a raggiungere un tempo oltre il quale
si ha il cedimento. In realt� il creep ha tre fasi distinte: primario,
secondario e terziario. Io ho parlato solo del secondario.
Per dare dei numeri di fantasia ma non troppo, un tubo in acciaio
alto-legato che porta vapore a 540 �C e 170 bar, dopo 100 mila ore di
funzionamento, dovr� essere controllato per verificare che la
deformazione sia rimasta entro le tolleranze.
Received on Fri Sep 09 2011 - 16:18:33 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:22 CET