pekilan wrote:
> No, scusa, mi sono spiegato male. Quando ho scritto che il mondo resta
> uguale, intendevo dire che per ognuno, le cose nel "proprio mondo"
> procedono nello stesso mondo di prima. Ma ogni volta che ci sono
> interazioni con altre persone che si siano mosse per sufficiente tempo
> relativisticamente rispetto a te, leggendo il loro diario di bordo,
> scopriresti che per ognuno di voi alcune cose si sono svolte in modo
> diverso (ecco perche' si parla di paradossi).
Forse ho capito...fin quando non si esce dal proprio riferimento inerziale
non c'� possibilit� di accergersi di alcun ch�...quindi solo un osservatore
esterno al riferimento pu� notare le differenza.
> In quanto al tuo esempio di gente sulla terra che si muove a velocita'
> relativistiche, non si nota niente di fenomenale, perche' i tempi di
> permanenza a velocita' relativistiche sarebbero infinitesimi, e
> quindi,
> ad esempio, il paradosso dei gemelli non si noterebbe, perche' come
> faresti a notare che il tuo gemello e' invecchiato di 1/10 di secondo
> ?!
Si infatti giusto
> Non e' una velocita' particolare. E' muoversi a velocita' sempre piu'
> vicine a quella velocita' particolare.
Perch� da quanto ho capito non � possibile raggiungerla per via della massa
infinita...
> Torno al paragone con la terra piatta. Se tu fossi nato nel medioevo
> e'
> una persona ti dicesse che, camminando lungo la via principale, che
> lui
> puo' incamminarsi sempre andando diritto e tornare dopo un dopo di
> tempo nella stessa via, solo arrivando dalla direzione opposto,
> probabilmente
> gli diresti che e' matto. Oggi non hai difficolta' ad accettarlo,
> infatti, sai benissmo che potresti farlo anche in un solo giorno.
> Ed e' per questo che accetti che la terra e' rotonda.
Praticamente � solo un discorso di poter "aprire" la propria mente. Capisco
che il mio errore � stato quello di voler capire dei concetti facendo
riferimento solo alla realt� che mi circonda.
> Lo immaginavo :) Per questo c'e' voluto un Galileo per ricavarne le
> leggi. Pensa al lancio del giavellotto, secondo il tuo ragionamento lo
> lancia piu' lontano correndo all'indietro ? ;-)
Ora che mi ci fai pensare hai prefettamente ragione, eppure ieri non sono
riuscito a capirlo...eppure era palese.
> Ora, le letture degli orologi nel tuo sistema inerziale (il tuo mondo)
> sono coinvolti nella stessa influenza relativistica e quindi
> "rallentano
> i battiti" come rallenta la tua biologia e tutto il resto - rispetto
> ad un'altro osservatore da cui ti stai allontanando.
Quindi alla fine gli orologi o qualsiasi altro stumento di misura del tempo
sono, come noi, fortemente legati alla realt� che li circonda, al
riferimento inerziale. Per poter misurare il tempo quindi, ammesso che
esista a questo punto, ci sarebbe bisogno di uno strumento al di fuori del
riferimento, che non fosse vincolato ad esso, preso con le pinze, diciamo in
un'altra "dimensione".
> A velocita' superiori si torna indietro nel tempo.
> Le particelle ipotetiche che viaggiano a piu' della velocita' della
> luce hanno ricevuto il nome di tachioni.
Ok! Leggendo quello che mi hai scritto mi sono chiarito un p� le idee.
Soprattutto adesso mi � chiaro che non devo cercare di guardare il mondo che
mi circonda per capire fenomeno "relativistici" piuttosto complessi.
Ti ringrazio ancora per il tempo e la pasienza dedicatomi.
Ciao.
--
Will
Received on Mon Dec 06 2004 - 20:55:45 CET