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From: all <domeniconi.a_at_libero.it>
Date: Tue, 30 Nov 2004 18:11:51 +0100

Salve a tutti.

Premetto che non sono particolarmente esperto di fisica. Mi occupo di
informatica e ho dato gli esami di Fisica 1 e Fisica 2 all'universit� una
decina di anni fa, ma non ebbi occasione di studiare la teroria della
relativit�.
Siccome sono sempre stato incuriosito/affascinato da questa teoria di cui
conoscevo solo alcune nozioni generali, recentemente ho deciso di leggere un
testo divulgativo di Martin Gardner. Mi sono orientato per ora su un testo
semplice perch� dopo tanti anni la mia dimestichezza con la matematica si �
un p� arruginita.

Comunque i miei dubbi sono questi:

1) Mi pare di capire che in base alla relativit� ristretta non � possibile
stabilire lo stato di moto o di quiete di un corpo. Poi per� c'� il famoso
paradosso dei gemelli: il gemello A resta sulla terra, il gemello B viaggia
nello spazio ad una velocit� prossima a quella della luce per un tempo che
dal punto di vista di A � di 10 anni: quando B torna sulla terra si accorge
che A � invecchiato di 10 anni mentre lui (B) � invecchiato di pochi minuti.
Questo perch� il tempo relativistico trascorso nel sistema di B � in effetti
di pochi minuti.
Questo ovviamente pone subito un dubbio: allora � possibile dire che B era
in moto e A era fermo, altrimenti perch� proprio lui � invecchiato?
Entra allora in gioco la teoria della relativit� generale che, se ho capito
bene, dice pi� o meno questo: In realt� il tempo "rallenta" se uno si muove
in relazione all'universo; in pratica � come se la "massa" dell'universo
esercitasse sui corpi che cercano di muoversi rispetto ad esso un
rallentamento del tempo (e anche una diminuzione della lunghezza e un
aumento della massa).
E' giusto tutto ci�, oppure ho capito male qualche cosa?

2) nel caso che quanto detto sopra sia giusto mi sorge un secondo dubbio:
Questo effetto che l'universo esercita sui corpi che si muovono rispetto ad
esso, � costante in qualunque punto dell'universo? siccome mi pare di capire
che dipende dalla massa dell'universo e quindi (forse) dal campo
gravitazionale esercitato dall'universo, non dovrebbe essere meno evidente
se ci si allontana tantissimo dal baricentro dell'universo? Es: se viaggio
alla velocit� di 0.9999c al centro dell'universo subisco gli stessi effetti
dovuti alla relativit� generale che avrei se viaggiassi alla stessa velocit�
ma mi trovassi lontanissimo dal centro dell'universo?

3) nel caso ci� che ho detto nel punto 2 sia vero, anche se immagino che sia
una immane cretinata, � mai stato ipotizzato che c possa non essere una
costante? Ragionando per sensazioni (anche perch� non ho gli elementi per
fare un ragionamento "serio") l'impressione che ho � che la massa
dell'universo tenda ad "impedire" che le cose si muovano all'interno di
esso, che tenda cio� a lasciare le cose come stanno. Se un corpo si muove
ripetto ad esso la sua massa aumenta in modo che una ulteriore accelerazione
sia sempre pi� difficile; c'� addirittura un limite che � c. Ma se ci
trovassimo molto molto lontani dal centro dell'universo, questo limite non
potrebbe per esempio essere superiore? Oppure: se la massa dell'universo
fosse 10 volte maggiore di quella che �, c sarebbe uguale o potrebbe essere
minore?


Mi rendo conto che la maggior parte delle cose dette saranno stupidaggini e
voli di fantasia; so anche che per capire bene certe cose bisogna avere
"delle basi" e che pertanto sar� difficile dare spiegazioni chiare senza
entrare in dettagli tecnici. Per� l'argomento � cos� maledettamente
interessante che anche un "non addetto ai lavori" come me vuol cercare di
capire :-)

Ringrazio quindi anticipatamente chi cercher� di chiarire i miei dubbi.
Received on Tue Nov 30 2004 - 18:11:51 CET

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