Il 03 Nov 2004, 17:00, nospam_at_no_spam.com (Aleph) ha scritto:
Oh finalmente mi sembra che i neuroni vadano a convergenza.
Un buon aleph.
> Sia chiaro che non sto contestando il punto di vista di chi preferisce
> ragionare e fare calcoli con le pressioni, ma le seguenti due
affermazioni:
>
> 1) che ragionare sulla base delle densit� sarebbe in qualche modo meno
> preciso e/o naturale di ragionare sulla base delle pressioni;
>
> 2) che ragionare sulla base delle pressioni sia, dal punto di vista
> pratico, pi� facile e pi� vantaggioso.
Ti rispondo riportando il testo del mio primo intervento su questo
thread emendandolo nei punti sui quali ho cambiato idea e riconoscerai
una sostanziale identita' di posizioni.
Ed infatti questo spiega perche' la vela della mongolfiere e' tesa:
la pressione e' proporzionale alla densita' ed alla temperatura.
Tuttavia una parte della spiegazione sta anche nel fatto che l'aria
fredda in basso spinge l'aria calda. Anche se dovremmo dire che
l'equilibrio della mongolfiera e' un equilibrio fluidodinamico, tuttavia
se facciamo l'ipotesi un poco irrealistica che l'aria dentro e fuori
della mongolfiera e' ferma il principio di Cavalieri e la prima equazione
della statica
[Qui avrei voluto citare anche Stevin, ma li' per li' mi era sembrato self
contained]
ci assistono nel dimostrare che la forza risultante che agisce
sulla vela e' data dal peso dell'aria fredda qualora questa occupasse il
volume meno il peso dell'aria calda che effettivamente lo occupa. Se ci
fosse
differenza anche nella colonna alla base della mongolfiera, anche quella
regione
andrebbe considerata. Questo non e' propriamente il principio di Archimede,
ed in effetti e' in accordo con la tua affermazione che per il volo della
mongolfiera e' necessario che l'aria sia un fluido compressibile.
[Qui come chiarito da Andrea avrei dovuto dire "e' necessario che
l'aria sia un fluido a densita' variabile in accordo con la temperatura]
Infatti se la densita' interna fosse uguale alla densita' esterna la
mongolfiera non potrebbe volare.
La mia obiezione principale era riguardo alla
necessita' di scomodare un principio enunciato con precise
parole che lo riferiscono al caso di galleggianti (sui galleggianti
e' l'opera del siracusano) quando questo principio si ottiene
come teorema da ragionamenti elementari che permettono
la sua applicazioni anche a situazioni in cui il corpo immerso,
in tal caso la vela della mongolfiera, non sposta affatto alcun
volume.
Infine riporto un passo di una tua mail circa il quale
ancora non mi oriento:
Tetis ha scritto:
....
> Ripeto quanto avevo risposto: se fosse vero che la pressione interna
> e' uguale punto punto alla pressione esterna la mongolfiera
> non volerebbe.
....
Aleph ha scritto:
L'uguaglianza delle pressioni interne ed esterne punto per punto non vuol
dire che non ci esista un gradiente di pressione nell'aria atmosferica
(vedi risposta a Fabri).
Mi spieghi meglio questa obiezione? Se e' un'affermazione nulla
da eccepire, ma poi dicevi:
Ti porti appresso l'errore di sopra: la variazione percentuale della
pressione in un metro di altezza � di circa una parte su 10.000 (.01 %);
tutto ci� naturalmente nel primo metro, nei metri successivi le cose
cambiano un po'.
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Received on Thu Nov 04 2004 - 17:16:21 CET