Re: Dubbi sulla costante gravitazionale

From: dumbo <_cmass_at_tin.it>
Date: Tue, 26 Oct 2004 13:34:39 GMT

"EWA" <fistal2_at_virgilio.it> ha scritto nel messaggio
news:EHpfd.204600$35.9695720_at_news4.tin.it...

> Se per i fotoni G avesse un valore pi� piccolo rispetto a
> protoni e neutroni, il modello spiegherebbe (...)
> Lo studio � stato pubblicato il 12 ottobre sull'archivio di pre-print
della
> Cornell University di Ithaca, negli Stati Uniti.


Interessante, grazie, anche se non � proprio una novit� assoluta:
gi� da molti anni (almeno venticinque, mi pare) si parla di una
possibile dipendenza di G dalla temperatura T. Nell'universo
primordiale, a temperatura altissima, G doveva essere pi�
piccola di oggi, proprio come suggerisce su altre basi il lavoro
che hai citato. La dipendenza dovrebbe essere della forma

G(T) = G [1 + (T / X)^2 ] ( 1 )

dove G � il valore a temperatura zero, in pratica quello che
misuriamo oggi in laboratorio e nella normale astrofisica.
La costante X , con le dimensioni di una temperatura,
dipende dal modello di gauge adottato, e potrebbe anche
essere relativamente bassa (10^14 K) il che renderebbe la legge (1)
interessante anche nell'universo non troppo giovane (diciamo
t ~ 10^(-7) secondi dopo l' inizio dell'espansione). Non credo
per� che X possa essere presa tanto piccola da influenzare la formazione
degli elementi leggeri. Nello studio che hai detto invece questa
influenza � possibile.
La (1) � comunque interessante nell'universo _molto_ antico, perch�
(per esempio) risolve il problema dell'orizzonte senza bisogno di
inflazione.

bye
Corrado
Received on Tue Oct 26 2004 - 15:34:39 CEST

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