Re: Il campo H e il campo B

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Wed, 27 Oct 2004 21:54:15 +0200

MauroM ha scritto:
> Ma secondo voi viene spiegata bene la differenza tra H e B. Non
> capisco perch� E e D sono dei simboli praticamente universali nel
> mondo, invece H e B vengono spesso scambiati.
Questo non lo sapevo, e mi sembra incredibile.

> Esempio l'Ashcroft usa H al postodi B. Per questo una volta non
> sapevo se la forza di lorenz che agisce su un elettrone fosse F=(-e)v
> x B o F=(-e)v x H. Poi perch� nel vuoto si usano, per le equazioni di
> Maxwell, E e B e non E e H ?
Perche' gli enti fondamentali sono quelli: E e B.
D e H servono solo nella materia.

Un modo facile per ricordarlo e' di pensare alle eq. di Maxwell.
Ce ne sono due omogenee (senza sorgenti) e contengono appunto E e B.
Le altre due, se le scrivi con correnti e cariche macroscopiche
(nascondendo correnti e cariche di polarizzazione) riguardano H e D.

Puo' trarre ininganno che si scrivano le eq. di struttura nella forma
D = eps*E, B = mu*H.
Ma questo e' uno dei tanti residui storici della fisica, risalente a
quando si pensava ai poli magnetici, e quindi di ragionava su H in
analogia con E.
Ma dato che i poli magnetici isolati non esistono...

BTW: ho scoperto di recente (o l'avevo del tutto dimenticato) che Pauli
nella sua "Termodinamica" chiama H gr. estensiva, e M (magnetizzazione)
intensiva.
L'argomento e' che il lavoro di magnetizzazione (dice lui) e' M*dH.
Secondo me invece, con la sua convenzione dei segni, e' -H*dM.
         

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Wed Oct 27 2004 - 21:54:15 CEST

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