Re: Dubbi sulla costante gravitazionale

From: Aleph <nospam_at_no_spam.com>
Date: Tue, 02 Nov 2004 14:34:20 +0100

dumbo ha scritto:

> "Aleph" <nospam_at_no_spam.com> ha scritto:

...
> > I fotoni, a quanto ne sappiamo oggi, hanno massa nulla e quindi,
> > semplicemente, i loro effetti gravitazionali non possono essere
> > considerati in alcun modo all'interno della teoria gravitazionale di
> > Newton, che si applica unicamente ad oggetti dotati di massa.

> se � la famosa incompatibilit� tra gravitazione newtoniana
> e relativit� ristretta che ti disturba, tranquillizzati:

S�, � esattamente questo il punto che contestavo.

> ho forse usato la teoria di Newton ? Quella per me non esiste
> proprio, se non nei libri di storia. Ho usato, se mai, l' approssi-
> mazione newtoniana della teoria di Einstein, che � cosa ben
> diversa. Problemi concettuali non ne vedo.

Noquarter nella sua domanda stava considerando per� proprio la teoria di
Newton all'interno del proprio quadro concettuale , infatti ha scritto:

"Scusa(te) la domanda ignorante: G e' la costante di proporzionalita' con
cui due oggetti con massa si attraggono.
Essendo i fotoni privi di massa, come esercitano forza gravitazionale?"

...
> > Che poi il calcolo esatto del redshift gravitazionale in condizioni di
> > campo debole possa essere approssimato con argomentazioni simili a quella
> > che hai proposto � vero ma � comunque un'operazione inconsistente.

> "inconsistente" � una parola molto forte, io non credo
> che un' approssimazione sia qualcosa di inconsistente:
> � semplicemente un' approssimazione. Se le formule
> einsteiniane si riducono a quelle di Newton in certi
> casi particolari, resta vero che il quadro concettuale
> continua a essere einsteiniano anche in quei casi,
> e _non_ diventa mai newtoniano: non dobbiamo
> confondere una teoria con le sue formule.

E' proprio per questo motivo che a rigore (IMHO) � improprio quello che si
sente dire spesso, ovvero che la teoria di Newton � un approssimazione in
condizioni particolari della RG, dal momento che il quadro concettule
delle due teorie � drasticamente differente e rimane tale pure in
condizioni di campo debole.

> Tra l'altro, l'argomentazione che ho proposto a Noquarter
> sta alla base del famoso dibattito Bohr-Einstein
> sulla relazione di indeterminazione energia-tempo (congresso
> Solvay, 1930: peso della scatola piena di luce). Se fosse
> inconsistente pensi che quei due (e tutti i fisici dopo di loro)
> non se ne sarebbero accorti?

Sono certo che n� Bohr, n� Einstein (e nemmeno tu, in base a quanto hai
test� precisato) nel trattare questo tema intendessero riferirsi
al quadro concettuale della teoria newtoniana della gravitazione.

> La morale del discorso � semplice:
> se facessimo in un laboratorio la pesata che descrivevo a
> Noquarter, troveremmo proprio il risultato che ho detto.

La pesata non � realizzabile in pratica, quindi non � dato sapere cosa si
troverebbe :).
Ma comunque non � questo il puntio che contesto (anche se
allora, per essere precisi, si dovrebbe tener conto del contributo
aggiuntivo dovuto alla pressione di radiazione e magari di altri effetti
minori che al momento mi sfuggono).
A me premeva ribadire chiaramente che �, sempre e comunque,
concettualmente e quantitativamente, sbagliato affermare che un fotone di
energia E a distanza lt dalla Terra possa sentire la "forza newtoniana":

F = G*Mt*(E/c^2)/lt^2 .

Sia chiaro che non attribuisco a te quest'intenzione, ma da quanto hai
scritto chi � alle prime armi forse avrebbe potuto equivocare.

Saluti,
Aleph
  




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Received on Tue Nov 02 2004 - 14:34:20 CET

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