Bruno Cocciaro wrote:
> A me pare che prima di poter dire
> che la elettrodinamica classica non puo' risolvere il problema della
> stabilita' degli atomi si dovrebbe dimostrare che, quale che sia la
> struttura interna di un qualsiasi agglomerato di cariche legate fra di loro
> in qualche modo, mettendo un insieme N di agglomerati all'interno di un dato
> volume V, imponendo la condizione al bordo che dal volume V non esca energia
> (o ne esca tanta quanta ne entra), l'evoluzione del sistema sara' tale da
> non permettere agli agglomerati di raggiungere una qualsivoglia condizione
> stazionaria.
> Il fatto che dal contenitore di gas non esca nergia e' un dato di fatto,
> quindi quella condizione al bordo va imposta.
Non capisco questa tua ultima affermazione: la condizione al contorno
che non esca energia va imposta se il contenitore e' impermeabile alle
onde e.m., ma questa non e' la condizione sperimentale, dove invece si
usano contenitori trasparenti, o nessun contenitore (come nelle
osservazioni astrofisiche). Si tratta quindi di un dato che va spiegato
a partire dalle assunzioni teoriche.
Riguardo al resto, io ragionerei cosi': il fatto che lo spettro delle
molecole risulti sperimentalmente quasi identico in un range amplissimo
di pressioni e densita' (purche' basse) mostra che possiamo con
eccellente approssimazione analizzare il problema degli spettri atomici
e molecolari come se atomi e molecole fossero isolati. Ed allora la
scappatoia dei moti elettronici combinati in modo tale da minimizzare
l'emissione e.m. non si puo' invocare per l'idrogeno, che ha un solo
elettrone.
Per quel che concerne gli atomi a molti elettroni si puo' invece
elaborare un modello planetario nel quale questa minimizzazione si
ottiene: fu in effetti fatto agli inizi del XX secolo, ma gia' allora si
obietto' che le orbite sarebbero state violentemente perturbate dagli
urti intermolecolari, in contrasto con la notevolissima stabilita' degli
spettri osservati. Io direi poi che un sistema a molti elettroni, non
essendo integrabile, non potrebbe mantenere quelle precise orbite a
lungo. Ignoro quali siano gli esponenti di Lyapunov per un atomo di
Rutherford, ma il fatto che il periodo di rivoluzione in tale modello
sia dell'ordine di 10^(-16) secondi, ed il fatto che le interazioni e-e
sono forti, direi che garantisce l'insorgere del caos in una frazione di
secondo.
--
Enrico Smargiassi
http://www-dft.ts.infn.it/~esmargia
Received on Sat Oct 16 2004 - 13:30:37 CEST