Bruno Cocciaro ha scritto:
> Ho trovato decisamente interessante il fatto che tu, nel trattare le
> trasformazioni di Lorentz, dedichi spazio per discutere delle
> dimensioni trasversali (cioè del perche' si ponga y'=y e z'=z se il
> moto fra K e K' e' lungo x). Tanti testi tralasciano la questione.
Vero e non ho mai capito perché.
Quanto a ciò che segue, non dimenticare che stai leggendo cose vecchie
di quasi 30 anni.
Che cosa direi oggi posso tentare di riassumerlo sotto.
> Tu chiudi la questione basandoti sul fatto che "i due riferimenti si
> trovano in situazione simmetrica" (pag 58-5),
> ...
> Tale modo di chiudere la questione a me non piace. Ha, a mio avviso,
> il difetto di far sembrare "logica" la conclusione. Cioè che, poste
> le evidenze fisiche che si assumono come base della RR, seguano
> logicamente le trasformazioni di Lorentz nella forma usuale.
Beh la risposta la dai tu stesso:
> Si potrà dire che, no, non si assume soltanto l'invarianza degli
> esiti degli esperimenti di elettromagnetismo per poi trarre
> conclusioni "logicamente". Si assume anche il principio di
> relatività, il quale afferma che tutti i riferimenti inerziali sono
> equivalenti (quindi, presi due riferimenti inerziali, essi saranno
> "in situazione simmetrica"). La conclusione quindi non è "logica",
> ma segue da un ben preciso principio che, come noto, si assume a
> fondamento della RR.
Ossia è logica una volta assunto il PR
Dopo di che, il carico della validità sperimentale sta tuto sul PR.
Tu sai che io ho più volte sottolineato che è un grave errore lasciar
credere che il PR sia "logico", ossia che non possa non essere vero.
> Il punto è che uno dei principali insegnamenti che io ritengo di
> aver ricevuto da te (e tu lo hai ricevuto da Galileo) e' che *non e'
> vero* che tutti i riferimenti inerziali sono equivalenti. Lo sono
> soltanto quelli che stanno "sotto coverta",
> ...
> Tale assunzione implicita ha contenuto fisico, e quel contenuto
> fisico e' mascherato nella tua dimostrazione (lo e' anche, per lo
> stesso motivo, nella dimostrazione di Einstein).
Io direi che non è mascherato, ma è sottinteso qui come in *tutte* le
costruzioni teoriche della fisica.
Casomai ciò che andrebbe verificato è se in qualche punto delle lezioni
questo aspetto generale sia stato sufficientemente illustrato.
Non so dirlo e potrebbe anche darsi di no.
> Detto in altri termini, e' ben noto che in RR si assume l'invarianza
> degli esiti di ogni esperimento di elettromagnetismo;
Qui non sono d'accordo.
Per es. nel Q16 la questione appare e riappare: a pag. 44, 58, 61.
In particolare nell'ultima pagina trovi scritto:
*Tutta la fisica che conosciamo soddisfa il PR*.
Obiezione: potrebbe esistere della fisic che ancora non conoscimo e
che lo smentisca.
Verissimo, ma trovami una sola riga di ciò che trovi nei libri di
fisica, alla quale non si aplichi la steessa avvertenza.
Perciò io oggi ti direi:
Per quanto oggi ne sappiamo, non esistono evidenze sperimentli contro
il PR.
Quindi siamo autorizzati a porlo cme principio base di tutta la fisica.
Chiunque ha il diritto di farsi venire un dubbio. Benissimo: trasformi
il dubbio in una precisa formulazione teorica, dalla quale seguano
conseguenze osservabili, ed esegua (o faccia eseguire da sperimentali,
come fecero Lee e Yang nel 1956) un acconcio esperimento.
A quel punto si vedrà.
> In via di principio, pur essendo l'elettromagnetismo invariante,
> potrebbe non esserlo la fisica dei regoli.
Confesso che non ho capito che cose intendi per "fisica dei regoli".
Anche perché nessuno usa oggi dei regoli negli esperimenti :-)
Un'altra nota, tanto che ci siamo.
Oltre 11 anni ebbi occasione di mettere in rilievo una caratteristica
della RR (e anche della MQ), che indicai col nome "metateorie".
Dato che quella relazione è pubblicata e disponibile nel mio sito
http://www.sagredo.eu/articoli/fismod.pdf
ti rimando lì, in particolare alle pag. 3,4,5.
Si capisce che in quella visione il PR è un principio metateorico,
ossia un requisito base che qualsiasi teoria *deve soddisfare*.
Questo non significa certo sottrarlo all'indagine sperimentale, ma -
come sempre accade - ciò verrà fatto in modo indiretto.
Una qualsiasi teoria conforme al PR potrà non essere confermata dagli
esperimenti. A quel punto dovremo chiederci se sia da modificare la
teoria o sia da rivedere il PR.
Impresa quest'ultima assai ardua, perché bisognerebbe apportare
modifiche che salvino però tutte le conferme precedenti (tipo, per
seguire il tuo linguaggio, elettromagnetismo sì, fisica dei regoli
no).
Nel fratttempo io continuerò a usare il PR, senza fasciarmi la testa
in anticipo.
--
Elio Fabri
Received on Fri Jan 31 2020 - 16:59:22 CET